CONFRONTO COL GOVERNO

sabato 31 dicembre 2011

Governo: CGIL, confronto sia serio e riguardi l'insieme dei provvedimenti per la crescita
Al centro del confronto, secondo la CGIL, dovranno esserci la lotta alla precarietà, i provvedimenti per favorire l'occupazione giovanile e femminile e la riforma degli ammortizzatori sociali

''La CGIL è pronta ad un confronto serio col governo che riguardi l'insieme dei provvedimenti per la crescita''. Così dai piani alti di Corso d'Italia si commentano a caldo le parole del Presidente del Consiglio in conferenza stampa.

Certamente, però, aggiungono dal sindacato, ''dopo le decisioni unilaterali del governo sulle pensioni e i problemi che sul tema restano ancora aperti, il confronto non si presenta facile, inoltre dovrà essere un confronto vero e non condizionato dalla fretta''.

Per quanto riguarda il tema del mercato del lavoro, ''al centro del confronto dovranno esserci la lotta alla precarietà, provvedimenti per favorire l'occupazione giovanile e femminile, e la riforma degli ammortizzatori sociali, visto che ci troviamo di fronte ad una stagione molto difficile''. Infine, sottolineano in CGIL, ''se si vuol veramente far crescere il paese, il primo provvedimento da prendere dovrà essere quello di ridurre il carico fiscale ai lavoratori dipendenti''.
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MANOVRA MONTI

martedì 13 dicembre 2011


Manovra: Camusso, solo rigore, niente equità. “Non rinunciamo all'idea che questa manovra va cambiata perchè così com'è fa male ai lavoratori e fa male al Paese. In questo modo non si salva il Paese ma lo si manda in crisi e in recessione. Noi vediamo solo il rigore senza l'equità, rigore contro i redditi bassi e non contro chi non ha mai pagato”. E' quanto dichiarato dalla leader della CGIL, Susanna Camusso intervenedo dal presidio in Piazza Montecitorio. “Forse - ha aggiunto Camusso - il governo tecnico non ha chiaro che le riforme strutturali non si fanno senza consenso. Nessun governo di un paese che si dica democratico può agire senza il necessario consenso delle rappresentanze sociali”. Anche perchè le misure spacciate come riforme “servono solo a fare cassa e non guardano ai giovani”. Ma soprattutto deve essere chiaro che “contro il lavoro non si riforma il paese”.

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CONFERMATO LO SCIOPERO GENERALE UNITARIO

lunedì 12 dicembre 2011



Concluso dopo circa due ore l'incontro a Palazzo Chigi con Monti, parla il Segretario Generale della CGIL secondo il quale il governo "ha difeso la sua impostazione" sulla manovra e ha "cercato di argomentare, senza convincerci, che sarebbe stata una manovra equilibrata" »


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LO SPI CGIL SUL TEMA PENSIONI

martedì 29 novembre 2011

Dichiarazioni del Segretario generale Spi-Cgil Carla Cantone

Quelle che abbiamo bollato come scelte inique e ingiuste compiute da Berlusconi non possono essere accettate se a riproporle sarà il governo Monti.
Ricominciare dai veri privilegi, dalle caste e dai ricchi sarebbe davvero un segno di giustizia sociale e di equità che può permettere ad ognuno di assumersi le proprie e necessarie responsabilità.
Se la parola equità ha un senso il governo non può quindi ripartire ancora una volta da chi ha già lavorato 40 anni e dai pensionati con un reddito medio basso.
Il taglio al sistema di perequazione annuale delle pensioni è stato effettuato dal governo Berlusconi nel giugno scorso.
Tale sistema non ha mai tutelato concretamente il reale potere d’acquisto dei pensionati, che ha subito una perdita del 30% negli ultimi 15 anni.
Ripartire ancora dai pensionati non va bene, anzi se si vuole aiutare la crescita e i consumi, sarebbe il caso di rivedere il meccanismo perequativo per garantire una reale e costante difesa delle pensioni medio basse rispetto all’inflazione e al costo della vita.
E’ per questo che si rende sempre più urgente l’avvio di un confronto con le parti sociali, che dovrà servire a chiarire una volta per tutte le reali intenzioni del governo in materia di pensioni e a portarci ad esprimere il nostro conseguente giudizio.
Roma, 28.11.2011

COMUNICATO SU INCONTRI CON I SINDACI

COMUNICATO SU INCONTRI CON SINDACI

La Segreteria dello SPI Provinciale di Venezia esprime grande soddisfazione per le
iniziative di incontro con i Sindaci della zona del Veneto Orientale, del Miranese e della
Riviera del Brenta tenutesi nei giorni scorsi e ringrazia le Leghe SPI coinvolte per il loro
lavoro e partecipazione.
Questi appuntamenti, che complessivamente hanno riguardato oltre 300 cittadini e cittadine,
ci hanno permesso di incontrare una ventina circa di Sindaci e Amministratori della nostra
provincia (circa la metà) per discutere le manovre del passato governo, riproporre la nostra
piattaforma e inaugurare una nuova stagione di contrattazione sociale che sarà confederale e
unitaria e fondata su maggiore equità e eguaglianza sociale.
Abbiamo riscontrato grande interesse da parte degli Enti locali che hanno fatto prevalere
sulle comprensibili e giustificate proteste per i tagli continui, un atteggiamento di grande
disponibilità all’incontro con il Sindacato e a iniziative di merito a partire dalla
predisposizione dei bilanci preventivi.
Per parte nostra, abbiamo sottolineato l’esigenza che gli incontri non siano saltuari e
occasionali, ma rientrino in un sistema di nuove relazioni stabili, fatte di informazione,
confronti, proposte e verifiche.
In questi giorni le Confederazioni CGIL CISL UIL della provincia di Venezia hanno inviato
a tutti i Sindaci la richiesta di incontro sui bilanci, allegando anche il protocollo di intesa
siglato con il Comune di Venezia che può essere utilmente riprodotto.
La contrattazione sociale non è una forma secondaria della contrattazione di categoria
nazionale, ma sempre più può diventare espressione di una comunità aperta e solidale che
recupera anche i terribili guasti inflitti all’ambiente urbano e all’ambiente sociale.
Ai prossimi appuntamenti ci presenteremo più convinti e preparati, anche dopo questi
incontri che ci hanno consentito di affrontare il quadro dei problemi che affliggono questo
Paese, e colpiscono soprattutto, dal punto di vista dei servizi sociosanitari e assistenziali i
cittadini e le cittadine più anziani, verso i quali va la nostra maggiore cura e attenzione.

La Segreteria dello SPI CGIL Venezia

Mestre, 25 novembre 2011


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NUOVO GOVERNO

venerdì 18 novembre 2011

Comunicato stampa

Monti, bene il metodo. Aspettiamo di conoscere il merito

Dichiarazioni del Segretario generale Spi-Cgil Carla Cantone

Apprezziamo il metodo con cui il Presidente del Consiglio Mario Monti si è mosso in queste prime ore e con il quale ha esposto oggi al Senato le linee programmatiche del suo governo.
Aspettiamo, però, di conoscere il merito dei provvedimenti annunciati, che al momento sono solo dei titoli da riempire.

Lo Spi-Cgil è, quindi, disponibile al dialogo e al confronto con il nuovo esecutivo – prassi che il governo Berlusconi aveva completamente rimosso – perché pensiamo di poter contribuire alla ricerca di soluzioni utili al rilancio del paese nel segno della giustizia sociale e dell’equità.

Se davvero questo governo vuole mettere mano ai privilegi presenti all’interno del sistema previdenziale italiano deve cominciare con quelli che riguardano la classe politica, i manager, i dirigenti e tutti quelli che hanno un’elevata retribuzione da lavoro e da pensione destinando le risorse recuperate ad un Fondo nazionale per i giovani.
Non si può pensare, invece, di colpire chi ha cominciato a lavorare in fabbrica a 14 anni e tutti quelli che svolgono lavori usuranti, faticosi e di grande responsabilità.
Una riforma delle pensioni non può, inoltre, non affrontare la questione del reddito delle pensioni medio-basse - che è sceso di oltre il 30% negli ultimi quindici anni - né può essere slegata da una profonda modifica del mercato del lavoro e dalla necessità di incrementare sostanzialmente un’occupazione certa, stabile e ben retribuita soprattutto per i giovani.

Il nostro auspicio è, infine, quello che sia finita la stagione dei tagli agli enti locali e che si vada verso la costruzione di un welfare sociale non caritatevole ma finalmente efficiente e vicino alle esigenze delle persone più deboli come gli anziani.


Roma, 17.11.2011

SULLA SANITA'

giovedì 17 novembre 2011

Sanità: CGIL, venerdì mobilitazione con 400 iniziative in tutta Italia Basta tagli e super ticket. La CGIL rivendica una sanità pubblica, universale e di qualità, per questo, insieme alle categorie della FP e dello SPI, promuove iniziative di mobilitazione in tutta Italia


Oltre 400 iniziative sull'intero territorio nazionale per sostenere la validità di un principio, “anche e soprattutto in una situazione di emergenza come quella che vive il paese”, costituzionalmente sancito: “La salute è un diritto fondamentale”. Venerdì 18 novembre la CGIL scenderà in centinaia di piazze italiane per denunciare gli effetti della scure che si è abbattuta sulla sanità, e sull'intero sistema di welfare del paese, e per sostenere le sue sette proposte per un servizio sanitario che sia “efficiente, pubblico, universale e di qualità”.


Anche a Portogruaro la CGIL, lo SPI e la FP parteciperanno alla mobilitazione con la distribuzione di volantini davanti all'Ospedale. 


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IRENA SENDLER

lunedì 7 novembre 2011

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

IRENA SENDLER

Poco tempo fa è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.

Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia. Aveva un 'ulteriore motivo'. Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei

Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava nel retro di un'ambulanza.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta ...

Teneva anche un cane, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti si avvicinavano e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.

Durante tutto questo tempo, è riuscita a salvare circa 2500 tra bambini e neonati.

Fu catturata, e i nazisti , le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.

Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini e lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto nel suo cortile.

Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.

La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.

Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.

Non è stata nominata.


 IN MEMORIA - 63 ANNI DOPO


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ANCORA IN PIAZZA

mercoledì 2 novembre 2011


Piazza del Popolo gremita per reclamare 'più equità, più giustizia e più diritti' contro un governo che per i pensionati "ha solo carità". Per lo SPI CGIL il vero problema “è la crescita e il lavoro”, perchè “senza lavoro è a rischio lo stato sociale". Le pensioni: “non sono oggetto su cui fare cassa”. E' necessario un nuovo Governo per questo prosegue la mobilitazione della CGIL, il 3 dicembre in Piazza San Giovanni a Rom.


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SEMPRE PIU' GIU'


L'andamento dei mercati e le pressioni speculative sui titoli di stato registrati evidenziano, secondo la CGIL, che sul piano europeo occorre “definire nuove scelte che non sono quelle stabilite dall'ultimo vertice di Bruxelles”, inoltre “è indispensabile un nuovo governo del paese che abbia la forza e la credibilità di ridiscutere le politiche europee con gli altri paesi”.


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GIOVANI PER IL GIUSTO LAVORO E I DIRITTI

venerdì 21 ottobre 2011

'Diritti. Non più parole', è il grido lanciato dai 'Giovani NON+ disposti a tutto', che hanno organizzato oggi in molte città italiane iniziative per promuovere l'omonima campagna contro il precariato. Una campagna che mira a sensibilizzare e dare voce a quanti subiscono il precariato nelle sue diverse forme e l'assenza di politiche governative indirizzate ai giovani. Giovani e precari, vogliono mostrare tutta la loro “insofferenza alla retorica sulla precarietà” che, come spiegano è “fatta di parole vuote, buone solo per la campagna elettorale e che nascondono politiche di tutt'altra natura”.
I Giovani non più disposti a tutto rivendicano: un giusto compenso per i lavoratori precari; il riconoscimento della maternità e della malattia; la continuità del reddito e ammortizzatori estesi anche ai lavoratori con contratti a tempo determinato; diritti sindacali e l'interdizione dei licenziamenti senza giusta causa. In particolare affermano che: il contratto a tempo indeterminato deve essere la forma ordinaria di lavoro; stage e praticantato devono essere vera formazione e non lavoro mascherato; bisogna mettere fine alla vergogna dell'associazione in partecipazione; vanno impediti gli abusi in nome di un finto lavoro autonomo: collaborazioni occasionali, a progetto, finte partite IVA.


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PENSIONI E GIOVANI

mercoledì 12 ottobre 2011

Pensioni: SPI CGIL, no all’uso strumentale e allo scontro tra generazioni  
“Il governo non usi in modo strumentale e populistico il tema delle pensioni ed eviti di soffiare sul fuoco paventando uno scontro tra generazioni che non ha davvero ragione di esistere”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario Generale dello SPI CGIL, Carla Cantone in merito all’ipotesi di una riforma del sistema previdenziale da inserire all’interno del decreto sviluppo.
“Se il governo ha davvero l’intenzione di costruire il futuro pensionistico dei giovani di questo paese - ha continuato Cantone - deve dare vita ad una profonda riforma del mercato del lavoro e permettere loro di avere un’occupazione stabile. Il problema, infatti, non è che i pensionati di oggi ‘rubano’ le pensioni dei giovani ma che questi ultimi allo stato attuale non hanno alcuna prospettiva previdenziale perché non avranno accumulato i requisiti per potervi entrare a causa di un accesso al mondo del lavoro sempre più complicato e per la cronica condizione di precarietà”.
“Il governo, insieme alla Confindustria e ad alcuni illustri opinionisti che si sono spesi in queste ore sul tema - ha concluso il Segretario Generale dello SPI CGIL - dovrebbero piuttosto adoperarsi per rendere più sostenibile e meno rigido il sistema previdenziale italiano, permettendo l’uscita dal mercato del lavoro delle persone più anziane e favorendo di conseguenza l’occupazione giovanile così come avviene nella maggior parte dei paesi europei”.



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ANCORA CONDONO PER I FURBI

 FISCO. Il condono premia i furbi. Serve una tassa sulle grandi ricchezze.

Con il contributo dalle grandi ricchezze si avrebbero 12 miliardi l'anno per rilanciare l'economia e favorire l'occupazione dei giovani. Basta con le false riforme ora bocciate anche dalla Corte dei conti
“Un governo diviso, che non ha nessuna idea di politica economica, ripesca il condono fiscale ed edilizio per recuperare le risorse che sono state precedentemente sottratte alla legge e alla giusta redistribuzione della ricchezza. Con il condono si premierebbe quindi chi è corresponsabile della crisi attuale”. Lo sostiene Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil che commenta così la proposta di un condono fiscale e magari anche edilizio sostenuta da una parte della maggioranza.
Ora anche la Corte dei conti ha bocciato la riforma fiscale per gli stessi motivi con cui noi l'avevamo criticata: non ha copertura finanziaria e perché parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto; bisogna quindi tassare beni "personali e reali", evitando i tagli lineari alle agevolazioni che sarebbero recessivi e si concentrerebbero soprattutto su coloro che già pagano regolarmente le imposte e in particolare sui contribuenti che si collocano nelle classi di reddito meno elevate”.
Una misura fiscale che faccia pagare le grandi ricchezze (solo il 5% degli italiani), secondo la Cgil, potrebbe generare un gettito massimo potenziale di circa 12 miliardi di euro, risorse che sarebbero subito a disposizione per un grande piano di sviluppo e in particolare per un grande piano nazionale per il lavoro dei giovani. 


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LETTERA DI UNA DONNA ALBANESE A BERLUSCONI

giovedì 29 settembre 2011

Riceviamo e pubblichiamo


La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle “belle ragazze albanesi”. In visita a Tirana, durante l’incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all’Albania. Poi ha aggiunto: “Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze”.

NATA FEMMINA

Egregio Signor Presidente del Consiglio,
le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: “le belle ragazze albanesi”. Mentre il premier del mio paese d’origine, Sali Berisha, confermava l’impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che “per chi porta belle ragazze possiamo fare un’eccezione”.
Io quelle “belle ragazze” le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite dea Garbagnate Milanese fino in Sicilia: Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate.
A “Stella” i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana.
Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quant'altri. E' solo allora – tre anni più tardi – che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre o nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle “belle ragazze” scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo.
E' una storia lunga, Presidente....Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e dello loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci,
Questa “battuta” mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuriano varie polemiche, ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne è messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi; mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.

Merid Elvira Dones


P.S. Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone. Grazie. Elvira

I SINDACATI DEL MONDO CON LA CGIL

lunedì 29 agosto 2011



Sciopero Generale: l'appoggio e la solidarietà internazionale  
La Confederazione dei Sindacati delle Americhe e le organizzazioni sindacali presenti all'incontro annuale di coordinamento sulle politiche di cooperazione sindacale, riunitisi a Panama il 25 agosto, hanno manifestato il loro appoggio e la loro solidarietà allo Sciopero Generale del 6 settembre promosso dalla CGIL. 

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ANCHE L'ANPI PER LO SCIOPERO GENERALE


Sciopero generale: il sostegno dell'ANPI alla mobilitazione del 6 settembre  
L’ANPI, nel denunciare l’iniquità di una manovra finanziaria che comprime pesantemente i diritti del lavoro, manifesta il proprio sostegno allo sciopero indetto dalla CGIL per il 6 settembre prossimo. Occorre un no unitario e responsabile a provvedimenti che, lontano dal risolvere efficacemente la crisi che attraversa il Paese, producono come unico risultato l’aggravamento delle già precarie condizioni di lavoro di tanti italiani.
Resta fermo per l’ANPI, in ogni caso, l’obbiettivo imprescindibile dell’unità sindacale, particolarmente importante e decisiva in momenti così difficili per la vita del Paese.


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ESPRIMIAMO LA NOSTRA INDIGNAZIONE CONTRO LE SCELTE DEL GOVERNO


Il Governo, con le manovre finanziarie di luglio e agosto e con le recenti “gratuite e provocatorie proposte”, colpisce (penalizza): le persone malate (con il super-ticket), le pensioni di reversibilità e le indennità di accompagnamento.
Per fermare queste “mazzate” sui redditi e sulla dignità dei lavoratori, dei pensionati e degli invalidi (disabili e non autosufficienti), lo sciopero generale nazionale del 6 settembre 2011, proclamato dalla CGIL, sarà anche una grande manifestazione di “indignazione popolare” contro gli attacchi del governo ai diritti delle persone.


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SCIOPERO GENERALE CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO



CGIL Veneto: 6 settembre sciopero e manifestazione a Mestre

Sarà una manifestazione regionale in piazza Ferretto a Mestre ad accompagnare nel Veneto lo Sciopero Generale che la CGIL ha indetto per il 6 settembre contro la manovra del Governo.
Lo ha deciso la Segreteria regionale dopo un incontro con i Segretari Generali delle Camere del Lavoro e della categorie che ha rimarcato la particolare negatività dell’impatto di un simile provvedimento sul tessuto sociale ed economico di una regione a forte vocazioni industriale come il Veneto, falcidiato da una crisi che vede attualmente 223 aziende a rischio di chiusura, un’ondata di licenziamenti collettivi in forte crescita rispetto all’anno scorso (+25%), un ulteriore aumento della precarietà, la mortificazione dei giovani tra cui la disoccupazione continua e crescere e sta prendendo largamente piede il fenomeno dei neet (soggetti che non studiano e non lavorano) saliti in due anni dal 12% al 17% del totale della popolazione tra i 15 ed i 34 anni presente in regione “La manovra - dice Viafora - non dà nessuna risposta a questa situazione ed anzi appesantisce ulteriormente le condizioni delle famiglie venete, impoverite dal combinato della perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni accumulatasi dal 2000 ad oggi e dagli effetti di quasi quattro anni di crisi pagati con cassa integrazione, erosione dei risparmi, barriere alla crescita sociale delle forze più giovani e vitali.
Per questo come CGIL abbiamo deciso di contrastare anche con lo sciopero generale questo provvedimento dal carattere depressivo e socialmente iniquo che chiede sacrifici a lavoratori e pensionati, toglie ossigeno a Comuni e Regioni, taglia servizi e tutele sociali, attacca i diritti dei lavoratori a partire dall’articolo 18 e rischia di cancellare i contratti nazionali, mentre usa una mano più che leggera con gli evasori fiscali ed i possessori di grandi rendite finanziarie e patrimoni.
Lo facciamo mettendo in campo proposte che segnino un punto di svolta rispetto ad una linea ed una condotta politica che ha portato al disastro il paese da parte di un Governo ormai commissariato dall’Europa ed incapace di procedere se non a colpi di decreti e di voti di fiducia.
Dalle assemblee che stiamo facendo in questi giorni troviamo una forte condivisione della nostra scelta da parte dei lavoratori che attendiamo numerosi alla manifestazione in piazza Ferretto. Una controprova l’abbiamo avuta nella giornata odierna dalla buona riuscita della mobilitazione dei lavoratori pubblici che hanno dato vita a più di 70 presidi davanti a Ulss e Municipi. Alla manifestazione ci aspettiamo l’adesione dei molti Sindaci preoccupati per le sorti delle loro comunità che rischiano di veder accrescere tasse e tariffe locali e ridurre i servizi a fronte della stretta imposta dalla manovra.
Nei prossimi giorni saremo nelle piazze e nei mercati con gazebo organizzati dal sindacato dei pensionati assieme alla CGIL ed agli studenti per presentare ai cittadini le nostre proposte e chiedere il sostegno alla nostra battaglia a partire dalla sottoscrizione di una petizione contro la decisione di abolire (unico paese in Europa e nel mondo!) le festività civili.
Infine un appello specifico lo rivolgiamo a tutti quei giovani che non vogliono rassegnarsi ad un futuro di negazione dei diritti e della dignità nel lavoro. La CGIL il 6 settembre sarà in piazza anche per sostenere le loro giuste aspettative di vita e di lavoro”.

 



QUALCUNO VUOLE RISCRIVERE LA STORIA

venerdì 8 luglio 2011

Care/i compagne/i,
Vi segnalo questa importante manifestazione indetta dall’ANPI
Provinciale di Venezia per sabato 23 luglio p.v. a San Donà
di Piave contro la proposta di legge “Fontana” (n. 3442),
approvata di recente dalla Commissione Difesa della Camera
dei Deputati che prevede il riconoscimento giuridico e quindi
anche la concessione di contributi finanziari pubblici a tutte,
indistintamente, le associazioni combattentistiche e d’arma.
Previo il parere del Ministro della Difesa che acquisirebbe in tal
senso un vero e proprio strapotere.
Compatibilmente con il Vostro periodo di “tregua”, Vi chiedo di
diffondere questa comunicazione e di garantire la
partecipazione.
Fraterni saluti.

                                                             Il Segretario Generale
                                                  dello SPI Metropolitano di Venezia
                                                                 Angiola Tiboni






 NO ALLA RISCRITTURA DELLA STORI
 EQUIPARANDO VITTIME E CARNEFICI

SABATO 23 LUGLIO 2011
S. DONA’ DI PIAVE
PRESSO “HOTEL FORTE DEL 48”- ORE 17.00-
INCONTRO PUBBLICO

Per impedire l’equiparazione tra i repubblichini di Salò e i liberatori

PRESIEDE: Maria Rossito-Presidente Anpi- S.Donà di Piave.
INTRODUCE: Marcello Basso-Presidente Anpi Provinciale di Venezia.
INTERVIENE: Maurizio Angelini-Presidente Anpi Regionale Veneto.
CONCLUDE: Franco Busetto- Comitato Nazionale Anpi


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LA SEGRETARIA DELLA CGIL SCRIVE A CISL E UIL

Fissare al più presto una riunione delle tre segreterie per valutare una possibile posizione comune sulla manovra e eventuali iniziative unitarie. E’ la richiesta che fa il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, in una lettera inviata oggi ai numeri uno di CISL e UIL, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

Nel testo della lettera della leader di Corso d’Italia si legge: “Caro Raffaele, Caro Luigi, credo sia indispensabile - tenendo conto di quanto è stato detto – valutare se abbiamo una posizione comune riguardo la manovra finanziaria del Governo e quali iniziative unitarie assumere. Vi chiederei, pertanto, di fissare insieme al più presto una riunione delle tre segreterie”.

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MOBILITIAMOCI CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO

giovedì 7 luglio 2011

NUOVO DURO E GRAVE COLPO
DEL GOVERNO BERLUSCONI
ALLE PENSIONI


Si penalizzano ancora una volta i pensionati con una manovra che intende limitare la rivalutazione dei trattamenti, dimezzandola per le pensioni da 1.428 euro lordi mensili (pari a circa 1.000 euro netti) e annullandola per tutte le pensioni sopra i 2.380 euro lordi. Questo colpirà i redditi e la capacità di acquisto di oltre 5 milioni di famiglie, già notevolmente svalutate negli ultimi 20 anni (perdita di oltre il 30% del potere di acquisto), rendendole vulnerabili di fronte ai futuri incrementi dell'inflazione.
Si innalza l'età pensionabile per le lavoratrici che potranno andare in pensione solo a 65 anni.

CON QUESTA MANOVRA CONTINUA L'ACCANIMENTO
DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA E LEGA
CONTRO I PIÙ DEBOLI


LA MANOVRA DEL GOVERNO È SBAGLIATA PERCHÉ:
viene indebolita la condizione dei malati chiedendo di pagare un ticket di 10 euro su ogni ricetta per prestazioni specialistiche e un ticket di 25 su ogni accesso al Pronto Soccorso.

LA MANOVRA DEL GOVERNO È SBAGLIATA PERCHÉ:
continua la demolizione dello "stato sociale" attraverso i tagli ai servizi sociali e assistenziali gestiti da Regioni e Enti locali. In assenza della definizione di livelli minimi i tagli di questa manovra si sommeranno ai tagli precedenti colpendo i cittadini più deboli, le persone anziane, i Pensionati ed i lavoratoridel comparto socio-sanitario in assoluto dispregio del tanto strombazzato federalismo.

LA MANOVRA DEL GOVERNO È SBAGLIATA PERCHÉ:
costringe gli Enti locali a fare cassa con le tariffe dei servizi alla persona e del trasporto pubblico locale, per fronteggiare i tagli ai fondi regionali del 2010.

LA MANOVRA DEL GOVERNO È SBAGLIATA PERCHÉ:
ha spinto Comuni e Province ad una autentica pioggia di aumenti dell'addizionale Irpef comunale e della tassa sulla RC auto.

LA MANOVRA DEL GOVERNO È SBAGLIATA PERCHÉ:
nonostante le promesse, per l'ennesima volta, rimanda al futuro una credibile azione di tagli ai costi della politica


LA MANOVRA DEL GOVERNO È SBAGLIATA PERCHÉ:
in un Paese in cui la disoccupazione giovanile è al 30% e il poco lavoro è precario non indica la strada della ripresa, non propone un piano di sviluppo e non rassicura i mercati rispetto alla sostenibilità del debito pubblico.


LA CGIL CONTINUA A CHIEDERE:
un impegno del Governo per politiche di recupero dell'evasione attraverso i Patti anti evasione
applicati su scala locale e una tassazione sulle grandi ricchezze capace di far recuperare
risorse al bilancio pubblico senza deprimere ulteriormente i consumi tenendo contoche il 10% della popolazione detiene oggi il 47% della ricchezza.

La situazione economica rende evidente che ogni tentennamento, ogni speculazione tattica suchi deve prendere la responsabilità di intervenire non fa che aumentare il costo sociale delle
manovre. Per questo, dopo lo sciopero generale del 6 maggio, ci mobilitiamo
ancora per invitare democraticamente questo Governo a cambiare rotta
nell'interesse del Paese. 

PENSIONATE, PENSIONATI!!
Partecipate alla mobilitazione dello SPI e della CGIL contro la politica economica e sociale del governo.
  Venerdì 15 luglio 
alle ore 10
PRESIDIO a Pal. BALBI sede della Regione
Lottiamo per i NOSTRI DIRITTI! E per impedire il peggioramento delle nostre condizioni di vita e delle prospettive del nostro Paese.
 
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RAGGIUNTO ACCORDO UNITARIO SULLA CONTRATTAZIONE

giovedì 30 giugno 2011

Con accordo fermata la destrutturazione del contratto nazionale e definite regole per l'esercizio della democrazia.

Un'intesa, quella raggiunta tra Sindacati e Confindustria, che secondo il Segretario Generale della CGIL: ristabilisce la centralità dei Contratti Nazionali, ricostruisce un terreno di regole comuni e porterà alla certificazione della rappresentanza sindacale nel settore privato.
Nello spiegare le ragioni che hanno portato la CGIL ha siglare l'accordo, Camusso ha voluto sottolineare che, sul piano delle relazioni tra CGIL, CISL e UIL, “si era in assenza di qualunque regola”, una condizione che non permetteva, alle organizzazioni sindacali, di portare avanti, unitariamente, discussioni sulle piattaforme, sugli accordi e verificare con i lavoratori l'esito delle eventuali contrattazioni. Tutto ciò, ha proseguito la dirigente sindacale, “a causa degli strappi verificati con l'accordo separato del 2009” che “prevedeva la possibilità di rapporto con i lavoratori solo in presenza di un'opinione comune tra le organizzazioni sindacali”, mentre, con l'accordo raggiunto ieri, sarà possibile consultare i lavoratori “anche a fronte di opinioni diverse tra i sindacati”. Un metodo di democrazia che dovrà essere declinato “nei regolamenti delle singole categorie”.

Secondo Camusso l'unico modo per ricostruire un percorso comune, superando le distanze accumulate nel tempo con CISL e UIL, è quello di “
ripartire dalle regole e dal rapporto tra le organizzazioni e i lavoratori”. “Se qualcuno ci chiedesse - ha proseguito Camusso - qual è il modello migliore, probabilmente ne avremmo pensato un altro”, ma adesso “siamo nelle condizioni di poter dire che abbiamo delle regole che ci permettono di esercitare la democrazia nel rapporto con i lavoratori”. Questa è la prima ragione, spiega la leader della CGIL che “smentisce tutti coloro che in queste ore stanno dicendo che nell'accordo non c'è democrazia e consultazione, né rapporto con i lavoratori”.
Adesso, ha proseguito Camusso, “chiederemo a CISL e UIL di consultare con il voto i lavoratori sull'ipotesi di accordo raggiunta ieri sera” sulla rappresentanza e la contrattazione. “Ad oggi non abbiamo certezza sulla loro risposta”, ha avvertito la dirigente sindacale, “se non ci fosse la loro disponibilità” per una consultazione unitaria “applicheremo le nostre regole che prevedono la consultazione dei nostri iscritti”, secondo i modi che, eventualmente, deciderà il Direttivo della Confederazione, già convocato per l'11 e il 12 luglio.

Ulteriore elemento di soddisfazione per il Segretario Generale della CGIL, pur consapevole di non essere di fronte ad un nuovo modello contrattuale complessivo, è la battuta d'arresto che che si è data al processo di destrutturazione del valore del 'contratto nazionale', ristabilendo con chiarezza la “gerarchia delle fonti”, ossia: “è il contratto nazionale a determinare cosa può succedere negli altri livelli di contrattazione”. Con queste ragioni la leader della CGIL smentisce chi continua ad affermare che la FIAT trarrà benefici da questo accordo, “perché la fonte diviene il CCNL che la FIAT ha chiesto invece di cancellare”.
Inoltre, viene introdotto dall'accordo raggiunto, il principio che la rappresentanza nel settore privato sarà determinata, come già accade nel pubblico impiego, dalla certificazione degli iscritti e dal voto delle RSU, “ora bisognerà passare, in tempi brevi, alla fase applicativa” ha affermato Camusso.
Un accordo, ha sottolinea la leader della CGIL, che trova una soluzione anche “rispetto a quei luoghi dove non ci sono RSU”, ma che è chiaramente finalizzato alla loro implementazione, perché “sono proprio le RSU che danno la misura della rappresentanza insieme agli iscritti”. “Tutto l'accordo – ha concluso Camusso - è costruito sul fatto che c'è una relazione tra rappresentanza e voto, e non esclusivamente una relazione tra rappresentanza e organizzazioni sindacali”.



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LA CGIL SU FISCO CONTRATTI DEMOCRAZIA

venerdì 24 giugno 2011

Le proposte della CGIL
su fisco, contratti, democrazia, rappresentanza
Tante le questioni trattate dal Segretario Generale della CGIL, Susanna
Camusso durante la conferenza stampa. La leader della CGIL ha ribadito
"un netto no alla manovra economica" del governo che è insostenibile per
il Paese e rilanciato "la proposta di tassare le grandi ricchezze e le rendite
finanziarie con l'obiettivo di ridurre le aliquote più basse"
L'Italia è ancora in grande difficoltà, mentre il Presidente del consiglio
continua a parlare di un Paese che non c'è. La situazione è invece grave
ed è evidente che si sono persi 3 anni. Siamo quelli che crescono di
meno ed è per questo che bisognerebbe smetterla con le bugie e con
le false rappresentazioni. E' stato per esempio raccontato che noi
saremmo a favore della manovra del ministro dell'economia. Noi pensiamo
che se si fa la manovra Tremonti senza prima promuovere la crescita il
Paese non è in grado di sopportarla”. Così Susanna Camusso,
Segretario generale della CGIL, ha voluto precisare oggi con una
conferenza stampa le posizioni della CGIL sulla manovra, ma anche sulla
riforma fiscale e sull'imminente incontro con Confindustria e gli altri
sindacati sulla rappresentanza sindacale e sui contratti.
La manovra sul debito
Per quanto riguarda la manovra, Susanna Camusso è stata chiara: senza un recupero effettivo della
crescita il Paese non è in grado di reggere una manovra di tale entità (40 miliardi di euro). La CGIL
ribadisce quindi il suo netto no ad una manovra che si basi sul taglio delle risorse pubbliche e in
particolare nei settori della sanità, dell'istruzione e del welfare. Si devono scegliere quindi strade
alternative a quelle dei tagli lineari e si deve andare subito nella direzione di una vera
redistribuzione delle ricchezze e della riduzione della diseguaglianza. In ogni caso il tema
centrale deve essere quello della crescita. Senza crescita non solo non si potrà reggere la
manovra, ma diventerà “infinito” l'inseguimento del debito (senza prospettive per il Paese).
La riforma fiscale
Per ridurre le diseguaglianze e contribuire ad un rilancio dell'economia si deve partire dal fisco, ma
anche qui con un approccio molto diverso da quello proposto dal governo. “Bisogna spostare i pesi
a favore di una riduzione della pressione fiscale per i lavoratori e i pensionati”. Con la proposta
del governo si parte invece con il piede sbagliato perché si favoriscono i redditi più alti. La CGIL
rilancia al contrario la sua proposta di tassare le grandi ricchezze e le rendite finanziarie con
l'obiettivo di ridurre le aliquote più basse. A invarianza di gettito, è possibile realizzare uno
spostamento dei pesi della pressione fiscale. Con lo schema delle tre aliquote (20, 30, 40) saremmo
invece di fronte ad un aumento della pressione fiscale per il ceto medio e ad un premio per i redditi
superiori ai 75 mila euro, ovvero la base elettorale di riferimento del Governo.
Per quanto riguarda l'evasione fiscale che in Italia ha un peso enorme, secondo Susanna Camusso
si potrebbero fare intanto alcune cose apparentemente minori. Da una parte si potrebbe abbassare
a 500 euro la soglia della tracciabilità degli scambi in denaro contante, mentre l'economia
sommersa potrebbe intanto essere aggredita rendendo reato penale il caporalato.
Si potrebbero anche realizzare riforme a “costo zero”, come per esempio il coinvolgimento dei
Comuni e delle Regioni nel controllo dell'evasione fiscale fornendo la possibilità agli enti pubblici
di utilizzare parte delle risorse recuperate per finanziare l'allentamento del Patto di stabilità. Inoltre,
oltre alla proposta sul reato di caporalato, sarebbe necessaria una revisione della normativa sugli
appalti sempre con l'obiettivo di far emergere il lavoro nero.


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