mercoledì 31 ottobre 2012


Richiesta unitaria di confronto con il Governo sull'apprendimento permanente
  
CGIL, CISL e UIL chiedono al Ministro del Lavoro e al Ministro dell'Istruzione l'immediata apertura di un tavolo di confronto sull'apprendimento permanente.
Dopo l'approvazione del Regolamento dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti e l'approvazione delle norme sull'apprendimento permanente contenute nella Legge di riforma del mercato del lavoro, è necessario un serrato coinvolgimento delle parti sociali per sviluppare anche in Italia, la strategia del lifelong learning.

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CGIL: 14 novembre sciopero generale e manifestazione europea
Quattro ore di sciopero generale “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità” in occasione della giornata di mobilitazione europea, è quanto deciso dalla Segreteria nazionale della CGIL. "Per cambiare le politiche europee e quelle nazionali a partire dalle legge di stabilità" .
  
La CGIL proclama per mercoledì 14 novembre uno sciopero generale di 4 ore, in concomitanza con la giornata di mobilitazione europea indetta dalla CES, Confederazione europea dei sindacati, dal titolo: 'Per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità.
La CGIL prosegue quindi la sua mobilitazione, questa volta al fianco dei sindacati europei, come già annunciato dal Segretario Generale Susanna Camusso, dal palco di piazza San Giovanni, in occasione della manifestazione nazionale del 20 ottobre. Una giornata di protesta per cambiare le politiche europee e quelle nazionali a partire dalle legge di stabilità varata dal governo Monti. Dopo aver cercato invano di costruire una giornata di mobilitazione unitaria anche con CISL e UIL, la CGIL dichiara quattro ore di sciopero generale da gestire a livello territoriale anche in coerenza con il mandato ricevuto dall’ultimo Comitato Direttivo.
“L'austerità non funziona” si legge in una nota della Confederazione europea dei sindacati, le conseguenze per l'Europa sono devastanti: blocco della crescita e disoccupazione in continuo aumento. Con i tagli ai salari e alle protezioni sociali si aggravano le disuguaglianze e l'ingiustizia sociale. Secondo la CES sono 25milioni gli europei che non hanno lavoro e in alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%.
E' necessario un cambio di rotta. La CGIL insieme alla CES chiede un patto sociale per l'Europa, con un “vero dialogo sociale”, una politica economica che stimoli un'occupazione di qualità, un'ambiziosa politica industriale europea orientata verso un'economia verde. Tra le rivendicazioni anche l'effettiva applicazione di una tassa sulle transizioni finanziarie per combattere la speculazione e agevolare politiche di investimento, la lotta all'evasione e la frode fiscale, il rispetto per la contrattazione collettiva e il rispetto dei diritti sociali e sindacali fondamentali.

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giovedì 25 ottobre 2012



Pensioni. Lamonica: bene la Commissione su esodati, governo non ostacoli
ROMA, 24 ottobre. “La commissione lavoro della camera ha fatto un ottimo lavoro, a dimostrazione che quando si ascolta e si interloquisce, le soluzioni ai problemi si possono trovare”. Lo afferma Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil a proposito dell'emendamento sulla platea degli esodati.
“L'emendamento votato spiega la dirigente della Cgil - restituisce speranza alle lavoratrici ed ai lavoratori cosiddetti esodati, perché trasforma il fondino assistenziale proposto dal governo in un fondo per la copertura previdenziale e norma l'allargamento della platea sulla base delle tipologie e dei criteri gia' individuati nella proposta di legge 5103, primo firmatario Damiano”.
“Auspichiamo – conclude Lamonica - che il governo, che il problema lo ha creato, non opponga ulteriori pretestuosi ostacoli, anche perché la copertura individuata, per una volta, si alimenta di un contributo di solidarietà sui redditi alti mentre risolve, seppur non ancora totalmente, un problema di pesante impatto sociale”.

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lunedì 15 ottobre 2012



Legge 104: i tre giorni di permesso retribuiti solo a metà

Decreto stabilità: fuori chi ha genitori disabili. Sindacati sul piede di guerra.

La legge di stabilità prevede tagli anche sui permessi previsti dalla legge 104/1992, la norma che consente a un  parente di un disabile o di una persona affetto da handicap di usufruire di tre giorni al mese di permessoper prendersi cura del congiunto.
Oggi i lavoratori dipendenti vedono retribuirsi l'intera giornata di lavoro: la legge di stabilità prevede che la retribuzione scenda al 50%, a meno che il dipendente non usufruisca dei permessi perché egli stesso affetto da patologie, o per assistere i figli o un coniuge.
La retribuzione è quindi dimezzata per chi deve assistere i genitori disabili.

Cgil: "Norma scandalosa"

Sul piede di guerra i sindacati. Per la Cgil, si tratta di un atto di discriminazione che creerà ulteriori differenze fra i cittadini. Secondo Nina Daita, responsabile dell’Ufficio disabilità della Cgil nazionale, la norma contenuta nel Dl Stabilità è “scandalosa e indecente. Non troviamo termini migliori per descrivere l’ennesimo taglio all’assistenza delle persone disabili.
Con il dimezzamento della quota delle retribuzioni dei lavoratori che assistono genitori disabili si colpiscono ancora una volta i più deboli”. Protestano anche le associazioni che rappresentano le persone disabili.
 
 
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lunedì 8 ottobre 2012



Camusso: lavoro priorità assoluta. Il 20 ottobre avviamo una nuova stagione
Il lavoro è la priorità assoluta. La politica deve tornare a occuparsi di un Paese che non ce la fa più. Con la manifestazione del 20 ottobre a piazza San Giovanni a Roma la CGIL vuole avviare un nuovo percorso, una stagione di rottura con il liberismo. Intervista al Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso all'Unità

Intervista di Rinaldo Gianola sull'Unità del 6 ottobre 2012
Niente politica industriale, disattenzione alle emergenze del lavoro, zero investimenti, crescita pericolosa delle diseguaglianze. Questo autunno propone un'Italia in piena emergenza economica e sociale, una situazione che viene fronteggiata dal governo con politiche inadeguate, insufficienti. Per questo Susanna Camusso chiama la CGIL a una nuova stagione di mobilitazione e di impegno.
A partire dalla giornata del 20 ottobre, in piazza San Giovanni a Roma, la piazza delle grandi sfide sindacali.
Spiega: «Chiediamo al governo scelte chiare di politica industriale, difesa degli insediamenti produttivi, detassazione delle tredicesime, sostegno ai lavoratori esodati, ai dipendenti delle aziende in difficoltà. C'è bisogno di una svolta profonda di politica economica perchè il Paese non ce la fa».
Segretario Camusso, qual è la situazione del lavoro e dell'industria?
«Assistiamo con enorme preoccupazione alla scomparsa di pezzi importanti del tessuto industriale. Siderurgia, auto, alluminio, distribuzione sono settori a rischio. Siamo un Paese che non investe. Per richiamare l'attenzione i lavoratori devono mettere in pericolo la propria vita salendo sui tetti, sulle torri, sui campanili. Il governo e il Paese forse non comprendono pienamente la gravità e i rischi di questo momento. L'occupazione e la difesa della nostra industria sono priorità assolute».
L'azione del governo Monti non la soddisfa?
«No, e non è una questione personale. Non soddisfa il Paese. Dobbiamo fare uno sforzo comune, forte per aiutare chi perde il posto, chi vede la chiusura della propria azienda, chi cerca di salvare un pezzo di produzione. C'è una distanza enorme tra le condizioni reali di vita dei cittadini e le azioni del governo. C'è un'Italia insicura, impaurita che va aiutata, dobbiamo ricostruire un clima di fiducia, di speranza tra le persone».
Cosa chiede alla politica?
«Mi piacerebbe che la politica parlasse al Paese, dei problemi della gente, anziché concentrarsi su se stessa, su formule ed equilibri spesso incomprensibili. Sarebbe necessaria in questo momento una proposta forte, radicale, di autoriforma della politica in grado di riconquistare il consenso dei cittadini, di rafforzare la base democratica. Tocca ai partiti formulare proposte chiare per battere le diseguaglianze crescenti, per migliorare le condizioni di vita di chi sta peggio, per garantire reddito, lavoro, pensioni, occupazione ai giovani e alle donne».
Monti sostiene che la differenza non è più tra destra e sinistra, ma tra chi paga le tasse e chi evade. È d'accordo?
«No. È una semplificazione che non va bene. L'evasione fiscale è stata una scelta politica di destra, di Berlusconi. È la destra che ha favorito i condoni, i capitali scudati, i furbetti del fisco. Si può criticare la politica, ma la politica non è tutta uguale».
Il governo ha ventilato l'ipotesi di una riduzione del carico fiscale, Squinzi dice che di troppe tasse si muore...
«Il governo ha offerto un messaggio contraddittorio sulle tasse. Ha aperto uno spiraglio e poi ha fatto marcia indietro. A Squinzi vorrei dire che di troppa diseguaglianza fiscale si muore. Sono i lavoratori dipendenti, i pensionati che pagano troppe tasse. Sono i redditi delle persone fisiche gravati da un carico eccessivo, non sono certo le rendite ad essere penalizzate. Questa ingiustizia peggiora la recessione e favorisce i privilegiati che fuggono dal fisco».
Cosa si attende dal Pd?
«Una proposta per un'Italia diversa. Il Pd ha la grande responsabilità di guidare la svolta di governo. È un impegno gravoso, ma stimolante. Metta al centro della sua politica il lavoro, i diritti, il welfare, la politica industriale, un modello di eguaglianza sociale, tiri fuori il Paese da questo disastro combinato dai liberisti».
Qual è una politica alternativa?
«Una piattaforma socialdemocratica per il welfare, la civiltà del lavoro, la costruzione di un modello più giusto di società per rimettere insieme il Paese, per attutire i danni combinati dalla destra che ha lavorato per dividere i cittadini. Dobbiamo riflettere sul fatto che cresce non solo la disoccupazione, ma anche il lavoro povero e chi è occupato spesso non ce la fa. C'è un deterioramento pericoloso del tessuto sociale, anche di quei soggetti che definiamo garantiti. L'Italia ha bisogno di una svolta perchè dopo quattro anni di crisi e due di sacrifici pesantissimi siamo ancora in mezzo al guado»
Il sindacato cosa può offrire in questo percorso?
«Il sindacato ha i suoi problemi, le divisioni non aiutano, nè aiuta l'eccesso di esposizione di alcune parti verso schieramenti politici. Ma il sindacato ha fatto la sua parte nella crisi, ha gestito vertenze, ristrutturazioni, accordi, confrontandosi con forti innovazioni. Continueremo in questa direzione, ma nessuno può pensare di ridurre il potere di contrattazione dei lavoratori, nè di continuare a discriminare i giovani, le donne, i soggetti più deboli».
La CGIL cosa si propone con l'iniziativa del 20 ottobre?
«È l'inizio di un percorso. Vogliamo cambiare passo, pressare questo governo di congiuntura. La CGIL è ben consapevole che il movimento sindacale deve uscire dalla difensiva. Prepariamo alla conferenza di programma per lanciare un Piano del lavoro, che parli di welfare e di ambiente come sviluppo, di innovazione e ricerca, di contrattazione sull'organizzazione e sui modelli di partecipazione del lavoro. Se saremo uniti sarà più facile».
C'è un gruppo di liberisti che lancia il manifesto"Fermiamo il declino". La CGIL partava di declino 10 anni fa...
«...E tutti ci accusavano di essere disfattisti, cassandre, portatori di sciagure. Nel 2004 la CGIL fece uno sciopero generale per fermare il declino e alcuni dei firmatari di questo manifesto liberista ci definivano statalisti, nazionalisti. Noi abbiamo tanti difetti, ma siamo vicino alla gente e capiamo i problemi. I liberisti si devono rassegnare: la crisi è figlia delle loro idee, è ora di cambiare».

Il 20 ottobre la CGIL porterà in piazza le testimonianze delle diverse realtà italiane che ogni giorno fanno i conti con un una crisi che sta mettendo in ginocchio interi territori. Inoltre, sarà un'occasione per dare voce ai tanti lavoratori che in questi giorni stanno portando avanti azioni di protesta per difendere il loro posto di lavoro ed essere ascoltati.

La manifestazione si svolgerà in Piazza San Giovanni a Roma a partire dalle ore 10.30 e si concluderà alle 17.30 con l'intervento del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso.
 
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