lunedì 18 febbraio 2013








Roma, 18.2.2013


Pensioni. In 15 anni crollo vertiginoso del potere d’acquisto, -33%
Nel 2013 tasse e tariffe alle stelle, spesa media pro-capite di 2.064 euro (+20%)

Negli ultimi 15 anni si è registrato un crollo vertiginoso del potere d’acquisto delle pensioni, diminuito del 33% nei confronti dell’economia reale.
In questo stesso arco temporale il valore di una pensione media è sceso del 5,1%.
Lo rileva lo Spi-Cgil.

I dati relativi al potere d’acquisto delle pensioni sono inoltre destinati a peggiorare nei prossimi anni per effetto del blocco della rivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero, che ha tolto mediamente 1.135 euro in due anni a 6 milioni di pensionati.
Un pensionato con un assegno di circa 1.200 euro netti ha perso infatti 28 euro al mese nel 2012 e nel 2013 ne perderà 60 mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perderà 78 nel 2013.

Come se non bastasse – continua lo Spi-Cgil - nel 2013 tasse e tariffe saranno alle stelle ed incideranno sui pensionati italiani per una spesa media totale di 2.064 euro pro-capite, ovvero il 20% in più rispetto al 2012.
Per le tasse tra addizionale regionale Irpef, addizionale comunale, Imu e Tares se ne andranno infatti mediamente 640 euro, il 12% in più rispetto al 2012.
Per quanto riguarda invece le tariffe la spesa media sarà di 1.424 euro tra telefonia fissa, acqua, luce, gas e riscaldamento.
Pesano inoltre il Canone Rai e l’aumento dal 22% al 23% dell’Iva che scatterà il prossimo luglio.





 Elezioni, Cantone (Spi): In Italia patrimoniale è sui pensionati. Prossimo governo la faccia pagare ai ricchi

“In Italia la patrimoniale c’è ed è quella che grava sui pensionati, che più di tutti stanno pagando il conto della crisi. Sarebbe bene che il prossimo governo la facesse pagare ai ricchi, che invece poco o nulla stanno contribuendo alle sorti del paese”.
E’ quanto dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone.
“Bisogna intervenire con urgenza – ha continuato Cantone - per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni, rimuovere l’odioso blocco della rivalutazione annuale, alleggerire il carico fiscale e rilanciare welfare e sanità. I pensionati rappresentano il 25% degli elettori e a votare ci vanno eccome. La politica dovrebbe avercelo chiaro e agire di conseguenza”.

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venerdì 8 febbraio 2013




RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO



scrisse Elsa Morante

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare.
Elsa Morante”
Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini...
PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone. Non sia mai che qualcuno lo votasse di nuovo...


mercoledì 16 gennaio 2013


Pensioni: CGIL, marcia indietro INPS, cancellata circolare invalidi
La Confederazione esprime "grande soddisfazione" per il ritiro di un provvedimento che "si prefigurava come palesemente iniquo e vessatorio nei confronti del mondo della disabilità". Un risultato, che è il frutto delle pressioni fatte nei giorni scorsi e dell'ampia mobilitazione
 
Marcia indietro dell'Inps e ritiro della circolare 149 del 28 dicembre, quel provvedimento cioè che ha creato scalpore nei giorni scorsi, come denunciato dalla CGIL, perché prevedeva che gli invalidi civili al 100%, per avere la pensione di invalidità, dovessero fare riferimento non più al reddito personale ma anche, a quello del coniuge.

Il direttore generale dell'INPS Mario Nori ha infatti diramato oggi un provvedimento dove si prevede che 'sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido'.

Una decisione accolta con favore dalla CGIL, fa sapere la responsabile dell'ufficio politiche della disabilità, Nina Daita, "siamo soddisfatti del risultato raggiunto dopo le pressioni fatte nei giorni scorsi e l'ampia mobilitazione nei confronti di un provvedimento che si prefigurava come palesemente iniquo e vessatorio nei confronti del mondo della disabilità".

lunedì 14 gennaio 2013



Pensioni: CGIL, lunedì riunione a ministero Lavoro, ritirare circolare Inps
"Provvedimento su invalidi iniquo, va cancellato"
 
La CGIL nazionale affronterà lunedì pomeriggio al Ministero del Lavoro il tema della circolare Inps che prevede che gli invalidi civili al 100%, per avere la pensione di invalidità, debbano fare riferimento non più al reddito personale ma anche, a partire dal 2013, a quello del coniuge. La responsabile dell'Ufficio politiche della disabilità della CGIL Nazionale, Nina Daita, ha infatti scritto oggi una lettera alla titolare del dicastero del Lavoro, Elsa Fornero, per informarla che “lunedì, nell'ambito di una riunione già prevista e convocata su alcuni aspetti della legge 68, porrà il tema della circolare 149 dell'Inps del 28 dicembre scorso”.

Un provvedimento, quest'ultimo, che la CGIL ha definito “gravemente iniquo e che produrrà fortissime ineguaglianza tra persone con disabilità,alimentando allo stesso tempo ansia e disagio nella categoria degli invalidi civili”. Per questi motivi, visto il carattere urgente della questione, Nina Daita annuncia che porrà il tema al centro della riunione di lunedì pomeriggio dove chiederà al ministro del Lavoro Fornero “l'immediato ritiro della circolare”. 
 
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venerdì 7 dicembre 2012


Pensionati: sindacati, il 7 dicembre in piazza per dire 'Il tempo è scaduto'
Giornata di mobilitazione nazionale unitaria di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL con presidi in varie città davanti alle Prefetture e ai Comuni. Visto il particolare momento politico, sospeso il presidio nazionale al Senato. Previsto un sit-in in Piazza SS Apostoli
'Il tempo è scaduto'. Con queste parole d'ordine i sindacati dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL hanno indetto per il 7 dicembre una giornata di mobilitazione nazionale con presidi dalle 10 alle 12 davanti alle Prefetture e ai Comuni. A Roma , visto il particolare momento politico, è stata  sospesa la manifestazione organizzata inizialmente; ci sarà invece un sit-in n Piazza  SS Apostoli dove è prevista la partecipazione dei tre segretari generali di categoria, Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.

I pensionati stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell’Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento dei prezzi e delle tariffe.
Con questa giornata SPI, FNP e UILP chiedono al governo, al Parlamento, alle amministrazioni locali e alle forze politiche interventi concreti e urgenti in favore dei pensionati e delle persone anziane attraverso il sostegno dei redditi da pensione, una nuova politica fiscale, il rilancio del welfare pubblico e una legge nazionale per la non autosufficienza.

“Il tempo è scaduto, vogliamo equità e giustizia sociale perché non è possibile che a pagare siano sempre e solo le fasce più deboli del paese” dicono i tre dirigenti sindacali Cantone, Bonfanti e Bellissima alla vigilia della giornata di mobilitazione nazionale dei pensionati. Domani i pensionati scenderanno ancora una volta in piazza, spiegano in una nota “perché non ne possono più delle politiche di rigore messe in atto fino ad adesso”.

Nessuna politica di rilancio sarà possibile – avvertono i tre Segretari generali – ignorando la condizione degli anziani, che costituiscono il 20% della popolazione. Se si continuerà in questo modo i consumi degli anziani si ridurranno ulteriormente e sarà sempre più difficile per l’Italia uscire dalla recessione e dalla crisi. Gli anziani inoltre non potranno più svolgere quel ruolo sociale fondamentale di aiuto anche economico alle famiglie dei loro figli e nipoti, spesso disoccupati”.
SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL sottolineano come sia “arrivato il momento di sedersi ad un tavolo e si risolvano i problemi che ogni pensionato è costretto a vivere quotidianamente per superare le difficoltà derivanti dalle misure vessatorie adottate dal governo. Ora il Governo deve dare delle risposte concrete alle richieste più volte avanzate!”.In tanti – conclude la nota - diremo al governo che è ora che intervenga per tutelare i redditi da pensione, per rilanciare welfare e sanità, per ridurre il peso del fisco e per affrontare la questione irrisolta della non autosufficienza”.

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lunedì 3 dicembre 2012


Pensionati: SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL, il 7 dicembre giornata di mobilitazione 'Il tempo è scaduto'
Presidi in tutte le città italiane dalle 10 alle 12 davanti alle Prefetture e ai Comuni. A Roma davanti al Senato interverranno i tre Segretari generali Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.
 
Il tempo è scaduto. I pensionati stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell’Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento dei prezzi e delle tariffe.

E’ per questo che SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL hanno indetto per il prossimo 7 dicembre una giornata di mobilitazione nazionale con presidi dalle 10 alle 12 davanti alle Prefetture e ai Comuni e a Roma davanti al Senato.


Con questa giornata SPI, FNP e UILP chiedono al governo, al Parlamento, alle amministrazioni locali e alle forze politiche interventi concreti e urgenti in favore dei pensionati e delle persone anziane attraverso il sostegno dei redditi da pensione, una nuova politica fiscale, il rilancio del welfare pubblico e una legge nazionale per la non autosufficienza.

Al presidio di Roma davanti al Senato interverranno i Segretari generali di SPI, FNP e UILP, Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.
 
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mercoledì 28 novembre 2012



Sanità: CGIL, l’idea di Monti di demolizione e privatizzazione del SSN non è più sostenibile
LA CGIL avverte "la ricetta di Monti che auspica più fondi privati colpisce il diritto universale alla salute e alle cure garantito dalle risorse pubbliche, spalancando le porte al mercato assicurativo in sanità, che curerebbe solo chi se lo può permettere"
“Quello che non è più sostenibile per il Paese è l'idea di demolizione e privatizzazione del servizio sanitario pubblico che ha il presidente Monti. Così Vera Lamonica, segretario nazionale della CGIL, risponde alle parole del premier.
“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale - aggiunge - è tra i migliori ed i meno costosi al mondo. Se è in sofferenza, lo è a causa dei tagli dissennati, 30 miliardi negli ultimi 5 anni di cui ben 10 decisi da questo governo, che stanno riducendo i servizi per i cittadini. Servizi che peraltro sono spesso garantiti da lavoratori precari e destinati quindi ad andare in ulteriore crisi con la scadenza dei contratti in essere”.
“La ricetta di Monti che auspica più fondi privati - prosegue Lamonica - colpisce il diritto universale alla salute e alle cure garantito dalle risorse pubbliche, spalancando le porte al mercato assicurativo in sanità, che curerebbe solo chi se lo può permettere. Proprio mentre Obama negli Usa questo sistema sta cercando di cambiarlo. Oppure è il vagheggiamento di un ritorno al sistema delle vecchie mutue, carrozzoni di dubbia qualità e pieni di debiti, da cui l'Italia si è liberata proprio con il SSN pubblico ed universale”.
“Quello che serve - conclude il segretario della CGIL - è esattamente il contrario: bisogna investire, perché il sistema sanitario oltre a garantire diritti di cittadinanza, produce crescita, sviluppo e innovazione”.


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