Incredibile. Ritorna la logica dei lager nazisti.

lunedì 31 maggio 2010

Ci viene segnalata una disposizione della Regione Veneto(n° 851 del 31.03.2009, allegato A) a dir poco sconcertante. Abbiamo pensato, leggendola, alle leggi  di hitleriana e mussoliniana memoria.  Tale legge riguarda i trapianti d'organo.
Cito testualmente alcuni passi di tale norma:

Costituiscono controindicazioni assolute al trapianto d'organo i seguenti fattori:
(...)
3. Ritardo mentale (Q. I. minore di 50);
4. Abuso/dipendenza da sostanze o alcool;
(...)

L'allegato passa poi ad elencare i fattori che costituiscono le controindicazioni relative al trapianto d'organo: immaginate voi che cosa ci può essere scritto. 
Crediamo che di fronte a tale norma emessa dalla Giunta del "civilissimo" Veneto non possa esserci che l'espressione della più decisa ripulsa  morale da parte di tutti i democratici.

Formazione permanente

venerdì 28 maggio 2010

La CGIL scrive a Fini: si esamini la nostra legge su apprendimento permanente.
Con una lettera al Presidente della Camera dei Deputati, la CGIL chiede che sia esaminato il progetto di legge di iniziativa popolare sul diritto all’apprendimento permanente, presentato alla Camera il 18 gennaio scorso.
Anche la nostra Lega si era impegnata nella raccolta delle firme a sostegno di questa proposta di legge.
In Italia erano state raccolte 130 mila firme.

Appello per il 2 giugno

La Repubblica e la Costituzione italiana sono legate in un rapporto indissolubile.
Hanno radici comuni nella nostra storia e in particolare nella Resistenza, che, come ha ricordato il Presidente Giorgio Napolitano, non ha soltanto liberato il Paesedall'occupazione tedesca e dalla dittatura fascista, ma ha riunificato l’Italia.
Il 2 giugno è la Festa della nascita della Repubblica e della Carta Costituzionale.
La Costituzione ha consacrato sentimenti, speranze, valori profondamente radicati, in cui si
riconoscono tutti gli italiani.
Essa è il frutto del lavoro unitario della costituente, ma non può essere ridotta al semplice compromesso tra i partiti.
Ora siamo vieppiù italiani ed europei. Ma siamo tanto più europei, se ogni cittadino, a Nord e a Sud, sente di appartenere alla stessa comunità, che ha fondamento nella Costituzione.
La Costituzione è base della nostra libertà.
 In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia:

- i diritti umani e la partecipazione della cittadinanza alla vita sociale e politica;

- la passione egualitaria, cioè la passione verso i diritti di cittadinanza, egualmente
riconosciuti a tutti. A partire dal diritto al lavoro e alla formazione, eliminando gli
impedimenti e gli ostacoli e creando le condizioni al suo esercizio effettivo;

- l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario),
compreso quello dell’informazione; e la loro indipendenza, la loro laicità e
l’equilibrio tra di essi.

Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa democrazia può
entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione.
La Costituzione è come un albero, radicato nella terra in cui nasce e cresce. Si può potarlo o innestarlo, ma non si può sradicarlo dalla sua terra, senza farlo morire.
Le riforme per rinnovare l’Italia vanno realizzate seguendo i principi della Carta Costituzionale.


Per queste ragioni invitiamo tutti coloro i quali si riconoscono in questi fondamentali principi ed obiettivi a partecipare alla manifestazione che si svolgerà a Milano il 2 giugno. Facciamo del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare per imparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione.




Comitato promotore:

ACLI Lombardia
ANPI Nazionale
ARCI
Associazione Adesso Basta
Associazione Culturale Punto Rosso
Casa della Carità
Casa della Cultura
CGIL
Il Popolo Viola Milano
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Libertà e Giustizia

Superato mezzo milione di firme per il referendum sull'acqua

giovedì 20 maggio 2010

Superato il mezzo milione di firme, la raccolta va avanti.



516.615 firme raccolte in 25 giorni di banchetti e iniziative in tutta Italia.

Un risultato incredibile anche per noi, raggiunto in poco più di tre settimane grazie all'impegno e all'entusiasmo di migliaia di cittadine e cittadini dell'acqua pubblica.

Dall'estremo Nord alle isole, la raccolta di firme racconta un'Italia della partecipazione, di migliaia di territori attenti e attivi sui beni comuni (vedere la mappa dei banchetti di raccolta firme su www.acquabenecomune.org).

E la raccolta firme non si ferma, ma rilancia. L'obiettivo che il Comitato Promotore si era posto (700milafirme) è ormai in vista e può essere superato. Da qui a luglio lanceremo eventi, feste, spettacoli per coinvolgere sempre più italiani in questa civile lotta di democrazia per togliere le mani degli speculatori dell'acqua riconsegnandola ai cittadini e ai Comuni.

Per questo fine settimana il Comitato Promotore lancia il “Giro d'Italia delle firme per l'acqua”; quale località, Comune, comitato cittadino sarà la maglia rosa della raccolta di firme di questa settimana?

Il Comitato Promotore ringrazia tutti quelli che si stanno impegnando per la riuscita dell'iniziativa referendaria, i media locali, le radio e i siti internet che stanno dando un esempio di attenzione e partecipazione che fa ben sperare anche per la libertà d'informazione nel paese.

Più firme raccoglieremo, più forte sarà la spinta verso il Referendum e il risveglio civile dei territori. Perché si scrive acqua, si legge democrazia.



Roma, martedì 18 maggio 2010

Intervista a Guglielmo Epifani

martedì 18 maggio 2010

                 Governo: giù le mani da lavoro e pensioni!
                 Intervista di  Epifani   a "La Repubblica" del 16/05/2010


Giù le mani dal lavoro dipendente e dai pensionati. Il leader della Cgil, Gugliemo Epifani, reagisce con decisione alle ipotesi di una manovra con «sacrifici» da 25 miliardi. La definisce di «lacrime e sangue». Non nasconde l´irritazione per la mancata convocazione della Cgil ai recenti incontri con il governo, dove invece erano presenti Cisl,Uil e Confindustria, e attribuisce le responsabilità della stangata in arrivo ad almeno due soggetti. Il governo che, dice, ha fornito fino ad oggi una «rappresentazione ottimistica della realtà» e la «speculazione internazionale», che nessuno è stato in grado di arginare e che ora presenta il conto della crisi ai soggetti più deboli.
Segretario Epifani, come giudica le misure che il governo sta mettendo in cantiere?
«Siamo in presenza di un rovesciamento di tutto quello che il governo ha detto fino ad oggi. Sembra di vivere in un altro paese. Il nostro è un governo che prima ha sottostimato la portata della crisi, poi ha detto che la crisi era finita. Poi ha aggiunto che stavamo meglio degli altri paesi. Poi ha detto che non c´era bisogno di una manovra correttiva. E poi improvvisamente esce fuori una manovra lacrime e sangue dopo quelle di Portogallo, Grecia e Spagna. Si può chiede al governo di ammettere le proprie colpe per questa rappresentazione della crisi? Come si fa a passare da una propaganda dove tutto funziona e tutto andava bene ad una manovra di questa pesantezza? Il governo deve rendere trasparente il perché di questa contorsione improvvisa. Altrimenti è un governo non credibile».
La Cgil non è stata convocata all´incontro con il governo. Cisl e Uil sì. Irritato?
«Direi di sì. Di fronte alla nostre critiche il governo ha sempre detto il contrario. E oggi, invece di rendere esplicita questa situazione, continua con gli incontri riservati che escludono la Cgil in un clima che pensavo non potesse ripetersi. Non è un atto di forza, ma di debolezza. Il problema non è che il governo deve spiegare alla Cgil quanto sta accadendo, ma al paese».
Torniamo alla manovra: sono sempre i più deboli a pagare?
«Il conto viene naturalmente presentato ai più deboli. La manovra che il governo propone avviene nel corpo di un paese che è già stato colpito dalla crisi. E´ questa la grande differenza con il 1992 quando l´Italia veniva da un periodo di crescita. Oggi ci sono disoccupazione, cassa integrazione, precarietà, redditi e consumi fermi».
Lei evoca il 1992, allora il sindacato fu parte attiva per uscire dalla crisi. Oggi è disponibile a giocare lo stesso ruolo?
«Certo, ma allora ci fu un confronto e fu aperto un negoziato, oggi invece il governo vuol decidere per decreto tra 20 giorni. Nel ‘92 al massimo fu congelata la contrattazione di secondo livello per un anno, l´anno dopo si fece l´accordo sul nuovo modello contrattuale, si chiamarono a pagare quelli che avevano più reddito e più risorse. Oggi invece sento parlare di un blocco di tutta la contrattazione pubblica per tre anni, di interventi sui pensionamenti con la gente in mobilità e fuori dai luoghi di lavoro. Congelamento delle liquidazioni. Blocco del turn over nella scuola e nei settori pubblici. Sento riparlare di condoni. Questa mi sembra una manovra destinata a deprimere ancora di più l´economia».
Il sindacato pone delle condizioni?
«Sì. Bisogna cambiare il segno dell´equità sociale della manovra, qui si colpiscono lo stato sociale e la condizione dei lavoratori. Bisogna rovesciare le priorità. Non sento parlare delle grandi ricchezze patrimoniali e dell´evasione».
Quale rischio stiamo correndo?
«Il rischio è che si decida a Bruxelles per noi e noi non siamo capaci di opporre un altro punto di vista. C´è il rischio di fare sacrifici inutili di fronte alla speculazione. Che aumenti la diseguaglianza. Fino a due mesi fa tutti spiegavano che bisogna stimolare l´economia con gli investimenti, oggi l´unica parola sono tagli e tagli. Un mondo impazzito: tutti in balia di forze che non riesci a governare. Nessuna regolamentazione dei mercati finanziari, delle agenzie di rating, nessun meccanismo di rallentamento delle transazioni finanziarie. Ritardi nelle risposte».
Di chi sono le responsabilità?
«Sono stati fatti due anni di errori profondi, andava impedito di far cadere il Pil, bisognava sostenere di più i consumi e l´innovazione. La prima cosa da fare è avere un quadro chiaro: non si può fuggire dopo che si è fuggiti per due anni. Dov´è la grande riforma fiscale? I lavoratori dipendenti pagano più tasse e l´area dell´evasione è cresciuta. Non ci siamo proprio. Si continuano a colpire di diritti dei lavoratori: arbitrato, statuto dei lavori, diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali».
Un bilancio amaro di questa fase economica e politica.
«Il contenuto morale è che i lavoratori pagano il prezzo alla speculazione. Il futuro dei giovani viene compromesso dalla forza di queste ondate speculative. E´ come se la prima fase della crisi non fosse servita a nulla».

Conclusioni del 16° congresso nazionale della CGIL

venerdì 14 maggio 2010

Guglielmo Epifani confermato Segretario Generale della CGIL

Al termine dei quattro giorni lungo i quali si è svolto il XVI Congresso della CGIL  Guglielmo Epifani è stato confermato, dal nuovo Comitato Direttivo dell’organizzazione sindacale, Segretario Generale della CGIL. L'organismo direttivo gli ha conferito 120 voti favorevoli su 148 votanti; 17 i contrari, 8 gli astenuti, 3 le schede bianche. Epifani è stato riconfermato alla guida della Confederazione di Corso d’Italia ottenendo circa l'87% dei voti espressi; se si calcolano anche gli astenuti e le schede bianche la percentuale è pari quasi all’82%. Resterà in carica fino a settembre, scadenza naturale del secondo mandato, al termine degli otto anni fissati dallo Statuto confederale. Il Comitato direttivo è stato eletto con voto segreto su lista unica con il 93,9% di consensi. Su 1.039 aventi diritto e 1.026 votanti, i sì sono stati 940, i no 61 e 21 gli astenuti, tre schede bianche e una nulla. La presenza femminile è del 41,6% (rispetto al precedente 41%), gli immigrati salgono da 3 a 8 (5,13%), i giovani sotto i 35 anni sono 13 (8,33%) e i delegati di luogo di lavoro sono 11 (7,05%). Infine è stato approvato lo Statuto del sindacato: su 1.013 votanti, i sì sono stati 834, 121 i no e 58 gli astenuti.

CGIL, documento Politico approvato a maggioranza, unanimità su programma fondamentale
Il documento conclusivo del XVI Congresso della CGIL è stato approvato con 738 voti favorevoli ossia l'82,04%; sono stati 162, invece, i no, corrispondenti al 17,96%; due gli astenuti. Il documento parte dall'approvazione della relazione del numero uno Guglielmo Epifani e, nelle 12 pagine, richiama i punti di fondo delle scelte politiche che il Congresso affida al gruppo dirigente, a partire dall'impegno a “contrastare un violento attacco” nei confronti dei diritti dei lavoratori “da parte del Governo” proprio nei quarant'anni di vita dello Statuto. Il documento rilancia il piano straordinario per il lavoro e l'occupazione proposto da Epifani, mentre sull'unità sindacale esplicita le divisioni con CISL e UIL. Inoltre il programma fondamentale della CGIL - il testo che volle Bruno Trentin, oggi ovviamente rivisto alla luce dei cambiamenti vissuti in questi anni, e approvato all’unanimità dalla Commissione politica - ha avuto il via libera dell’Assemblea con un solo voto contrario.

Primi ai campionati europei

sabato 8 maggio 2010


Ci sentiamo di condividere la gioia e l'entusiasmo di tanti nostri nonni e genitori per la bella vittoria delle ragazze dello squadra Division di Portogruaro ai campionati europei di pattinaggio artistico svoltisi in questi giorni a Nantes, in Francia.
Immaginiamo quanta passione e quanto sacrificio ci siano voluti da parte delle ragazze della squadra per raggiungere un tale risultato ma ci viene  raccontato anche del contributo di partecipazione delle famiglie e dei nonni delle giovani campionesse affinchè sia raggiunto un simile traguardo.
Si lavora anche così per una società migliore. Complimenti, quindi, a tutta la squadra, agli allenatori e a tutti coloro che si sono impegnati e continueranno ad impegnarsi per raggiungere altri sicuri ambiziosi risultati.

E' iniziato a Rimini il XVI° Congresso Confederale della CGIL

giovedì 6 maggio 2010

 
E' iniziato ieri a Rimini il XVI° Congresso Confederale della CGIL.
Clicca qui per vederlo in diretta.

Buco nella sanità del Veneto

mercoledì 5 maggio 2010


IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL DEL VENETO, EMILIO VIAFORA, CHIEDE L’IMMEDIATA CONVOCAZIONE DI UN INCONTRO: “SI ACCERTINO CAUSE ERESPONSABILITA’. A PAGARE – DICE – NON POSSONO ESSERE I CITTADINI PIU’ DEBOLI”


Questa la sua dichiarazione:


“In relazione al deficit della sanità che ne ha prodotto l’improvviso commissariamento da parte del Governatore Luca Zaia cui sono conferiti “poteri straordinari” sul settore, la Cgil del Veneto non può che esprimere preoccupazione per la situazione debitoria che risulta pari a 101 milioni di euro nel 2009.
Su tutta questa partita è necessaria la massima trasparenza, a partire dall’indicazione delle cause che hanno portato alla crisi finanziaria, delle responsabilità e delle misure che si intendono adottare per uscire da questa situazione.
A pagare non dovranno essere né i cittadini, attraverso tagli ai servizi o aumenti di ticket e costi socio-sanitari, né i lavoratori del settore.
Non si può nemmeno perpetuare nel Veneto una linea, come quella operata con l’ultima Finanziaria regionale, che ha visto ridurre l’addizionale Irpef per i più abbienti scaricandone il costo sulla collettività attraverso il rigonfiamento del debito sanitario. Una scelta che oggi rischiano di pagare gli anziani, i malati e le fasce sociali più deboli.
A fronte dell’emergenza venutasi a determinare la Cgil chiede al Governatore Zaia l'immediata apertura di un confronto di merito che consenta una corretta valutazione della situazione e la definizione delle linee di rientro dal debito”.