lunedì 3 dicembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
venerdì 9 novembre 2012
lunedì 5 novembre 2012
mercoledì 31 ottobre 2012
giovedì 25 ottobre 2012
lunedì 15 ottobre 2012
Legge 104: i tre giorni di permesso retribuiti solo a metà
Decreto stabilità: fuori chi ha genitori disabili. Sindacati sul piede di guerra.
La legge di stabilità prevede tagli anche sui permessi previsti
dalla legge 104/1992, la norma che consente a un parente di un disabile
o di una persona affetto da handicap di usufruire di tre giorni al mese
di permessoper prendersi cura del congiunto.
Oggi
i lavoratori dipendenti vedono retribuirsi l'intera giornata di lavoro:
la legge di stabilità prevede che la retribuzione scenda al 50%, a
meno che il dipendente non usufruisca dei permessi perché egli stesso
affetto da patologie, o per assistere i figli o un coniuge.
La retribuzione è quindi dimezzata per chi deve assistere i genitori disabili.
Cgil: "Norma scandalosa"
Sul piede di guerra i sindacati. Per la Cgil, si tratta di un atto di
discriminazione che creerà ulteriori differenze fra i cittadini. Secondo
Nina Daita, responsabile dell’Ufficio disabilità della Cgil nazionale,
la norma contenuta nel Dl Stabilità è “scandalosa e indecente. Non
troviamo termini migliori per descrivere l’ennesimo taglio
all’assistenza delle persone disabili.
Con il dimezzamento della
quota delle retribuzioni dei lavoratori che assistono genitori disabili
si colpiscono ancora una volta i più deboli”. Protestano anche le
associazioni che rappresentano le persone disabili.
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lunedì 8 ottobre 2012
giovedì 20 settembre 2012
SPI CGIL,
14cesime, per i pensionati piove sul bagnato. Il 25/9 chiederemo conto
all’INPS
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“Il prossimo 25 settembre incontreremo
l’Inps e gli chiederemo conto delle lettere che sta per inviare sulla
restituzione delle quattordicesime del 2009. Di certo c’è che piove sul
bagnato perché si tratta dell’ennesimo provvedimento ai danni di una categoria
già duramente colpita dalle politiche senza equità operate dal governo”. Lo
dichiara il Segretario generale dello SPI CGIL Carla Cantone.
“E’ davvero inconcepibile che l’Inps operi dei controlli molto
tempo dopo aver erogato la quattordicesima – ha continuato Cantone – perché
questo vuol dire che ogni anno ci ritroveremo con centinaia di migliaia di
persone che dovranno rinunciare ad una parte della propria pensione. E’ un
meccanismo che non può funzionare e che rischia di peggiorare ulteriormente la
condizione dei pensionati e degli anziani nel nostro paese”.
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martedì 11 settembre 2012
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giovedì 6 settembre 2012
Pensioni: SPI CGIL, riforma dannosa, ha alimentato nuovi poveri.
“Lo avevamo detto e lo avevamo spiegato in tutti i modi possibili sin dall'inizio della storia: aumentare a tutto volume l'età pensionabile non avrebbe risolto nulla, ancor meno il problema dei giovani”. A sottolinearlo, in un intervento su 'l'Unità', è Carla Cantone, Segretario Generale dello SPI CGIL.
“Ora i dati ISTAT e fonti sociali ed economiche - sottolinea la dirigente sindacale - scoprono i cosiddetti altarini e dicono la verità sui giovani disoccupati, sulla continua perdita di posti di lavoro e su una dannosa riforma delle pensioni che non ha aiutato ne' la crescita, nè l'occupazione, nè la riduzione della precarietà, ma ha solo alimentato nuovi ulteriori e disperati poveri. Hanno fatto tombola!"
“Allora - avverte Cantone - il governo, almeno quello che verrà, deve tenere conto di tutto questo ponendo in cima alle priorità l'occupazione, le politiche industriali, la crescita, il sostegno allo stato sociale per produrre sviluppo e giustizia sociale. Non so se si chiama Patto per il lavoro o Patto per la crescita, so che di questo c'è urgente bisogno”.
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Pensioni: CGIL, il problema degli esodati non è risolto. Inutile camuffare i numeri come fanno Inps e governo.
“Ora il numero reale degli esodati, secondo i vertici dell'istituto di previdenza, corrisponderebbe esattamente a quello definito dal ministro del welfare, Fornero e dal Parlamento. Tutti gli altri sono fantasmi? Si tratta evidentemente di un'affermazione che viene smentita dai fatti ogni giorno e per noi il problema sarà risolto solo quando a tutte le persone coinvolte verrà garantito il diritto alla pensione”.
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lunedì 3 settembre 2012
La Segreteria Confederale della CGIL esprime il suo cordoglio per la scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini, figura di spicco nella Chiesa milanese e nazionale. E' stato un uomo di Chiesa, si legge in una nota di Corso Italia, che ha avuto sempre una grande attenzione e una grande sensibilità verso i temi del lavoro, un uomo che ha speso tutta la sua vita di religioso in favore dei poveri e degli umili.
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venerdì 31 agosto 2012
La CGIL ricorda Basaglia a trentadue anni dalla sua morte |
Il 29 agosto 1980, moriva Franco Basaglia. Chiudendo i manicomi aveva detto: “abbiamo dimostrato che l’impossibile può diventare possibile”. Per la CGIL l’impegno continua » StopOPG le prossime mobilitazioni per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari |
La legge 180, sbocco e mediazione politica dell’azione di Basaglia, cancellando l’impostazione repressiva della psichiatria, ha dato un contributo fondamentale per lo sviluppo della democrazia e delle libertà nel nostro Paese. Ha posto fine a secoli di abusi nei confronti di migliaia di persone obbligate all’internamento nei manicomi, restituendo loro libertà e dignità. Proprio qui sta il valore centrale della legge 180: nella sua spinta liberatrice e nell’idea di società che include, che accoglie, che soccorre, in cui ogni essere umano ha piena cittadinanza. E’ importante ricordare che il lavoro di Basaglia è stato “lavoro di gruppo”, e che prosegue: ancora oggi moltissimi operatori, associazioni di cittadini utenti e familiari sono impegnati per affermare il diritto alla salute mentale e a trattamenti sanitari sempre rispettosi della dignità della persona, come afferma la nostra Costituzione. Basti pensare alla campagna stopOPG per l‘abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Sappiamo bene che la riforma Basaglia è positiva e ricca di successi ma non è ancora stata pienamente applicata: il diritto alla salute mentale non è garantito ancora su tutto il territorio nazionale. Si sono riaperte strutture residenziali molto simili ai vecchi ospedali psichiatrici e spesso sono i farmaci l’unica risposta al bisogno di cura. Questa situazione di abbandono di chi soffre e delle loro famiglie offre pretesti ai “nostalgici” del manicomio. Basta pensare ai disegni di legge contro la legge 180 presentati anche quest’anno in parlamento. Certo i tagli al Servizio sanitario e al welfare aggravano la situazione, indeboliscono per primi i servizi territoriali: dai Dipartimenti di Salute Mentale ai servizi sociali, e producono nuove esclusioni e disagi. Per questo insistiamo con Governo e Regioni: bisogna investire per la salute mentale, garantire 24 ore su 24 la “presa in carico” delle persone e dei loro familiari nei servizi territoriali, con Centri di Salute Mentale accoglienti, servizi domiciliari e residenziali e per l’inclusione lavorativa, abitativa e sociale. Questo serve non smantellare la 180 e tornare al manicomio, sarebbe un’incivile scorciatoia, che nega dignità e diritti a chi soffre di disagio mentale, e limita la libertà per tutti. Siamo convinti che il modo più giusto per ricordare Franco Basaglia sia continuare l’impegno per dimostrare ancora che “l’impossibile può diventare possibile”. ----------------------------------------------- |
mercoledì 4 luglio 2012
Spending review: SPI CGIL, con tagli a welfare e sanità si va verso la Caporetto dello Stato sociale italiano |
“Con ulteriori tagli al welfare alla sanità si andrebbe incontro alla ‘Caporetto’ dello stato sociale del nostro paese e un numero spropositato di anziani si ritroverebbe senza alcuna forma di assistenza socio-sanitaria”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario generale dello SPI CGIL Carla Cantone esprimendo le proprie preoccupazioni in merito alla Spending review che il governo si appresta a presentare. “Di voci da tagliare sul sociale - ha continuato Cantone - non ce ne sono davvero più visti i drastici tagli operati negli anni dal governo Berlusconi. Sulla sanità, invece, da tagliare ci sono gli sprechi e le consulenze perché tutto quello che era riferito ai servizi e ai livelli delle prestazioni è stato già ridotto al lumicino”. “Dal governo - ha concluso il Segretario generale dello SPI CGIL - ci aspettiamo che dia ascolto a quanti, come il Segretario del Pd Bersani, stanno chiedendo a gran voce di non colpire ancora una volta la povera gente ma di andare a prendere le risorse dove ci sono e dove sono state fino ad oggi impropriamente destinate”. -------------------------------------- |
martedì 26 giugno 2012
lunedì 25 giugno 2012
NUOVO PIANO SOCIO SANITARIO: UN’OCCASIONE MANCATA
Salute e sanità sono due concetti diversi. Una buona salute si costruisce con una buona sanità ma
soprattutto con un continuo investimento sull’appropriatezza delle cure e sulla presenza nel
territorio di una rete di assistenza di pronto intervento. Per questo la CGIL valuta negativamente
l’approvazione del PSSR. Il risultato del dibattito conclusosi ieri sera conferma il prevalere di pure
logiche orientate agli equilibri politici e di potere interni alla maggioranza (Lega-PDL) sulle
esigenze dei cittadini.
La crisi economica e la preoccupazione di far costare tutto meno sta minacciando il modello di
welfare faticosamente costruito nel dopoguerra. Una popolazione che ’invecchia presenta bisogni e
patologie con diverse gravità che possono essere gestite a domicilio a patto che in quel contesto
vengano portati i corretti presidi e interventi. Come ricorda la nostra Costituzione (art. 32) questa è
una responsabilità pubblica e un interesse di tutta la collettività. Per questo CGIL – SPI – FP non
concordano con l’idea, più volte ribadita anche nelle linee guida per il nuovo PSSR, che l’obiettivo
primario debba essere quello di contenere la spesa e che per farlo si debbano tagliare i servizi,
bloccare il turn-over e fermare la contrattazione per i dipendenti del comparto.
CGIL – SPI – FP ripropongono un “Patto per la salute”, che salvaguardi e rilanci le eccellenze del
modello sociosanitario di questa Regione; un modello che negli anni si è quanto meno appannato,
ma che riteniamo possibile riformare e rilanciare, avendo come obiettivo primario la centralità della
persona e una più forte integrazione sociosanitaria, che passa dalla definizione dei LEPS (livelli
essenziali delle prestazioni sociali) e dei Livelli essenziali per la non autosufficienza e la disabilità,
come primo passo per ricostituire e razionalizzare le risorse necessarie per garantire qualità e
universalità nell’accesso ai servizi e alle prestazioni.
La CGIL, lo SPI e la FP non condividono l’eccesso di enfasi che nel PSSR viene messa
nell’attribuire alle famiglie (si scrive famiglia ma in realtà si pensa alle donne) l’intero onere del
lavoro di cura a persone non autosufficienti o disabili gravi, una sorta di assistenza “fai da te”
perché la vera domiciliarità è fatta da un insieme di politiche e di servizi territoriali e domiciliari
che dovrebbero servire ad aiutare e sostenere le famiglie; servono strutture intermedie di
riabilitazione, ricoveri di sollievo, percorsi per la dimissione protetta.
Per una efficace programmazione sociosanitaria occorre tenere conto dei fabbisogni di salute della
popolazione che sono connessi all’età, al genere, alle diverse situazioni epidemiologiche, alla
presenza di migranti, all’invecchiamento e quindi all’aumento delle patologie croniche, alle
crescenti e diffuse situazioni di disagio psichico, all’esigenza di un sostegno vero alla genitorialità,
al rilancio dei consultori familiari come luoghi per la promozione e la tutela della salute delle
donne, alla necessità di costruire percorsi di educazione alla salute e di adeguati stili di vita già a
partire dall’infanzia e più ancora nella fase dell’adolescenza.
Per questo CGIL – SPI – FP si batteranno per:
- Riqualificare la spesa per contrastare gli effetti dell’ennesimo ricorso ai tagli lineari. Per fare
questo occorre partire dal sistema di governo, a cominciare da una nuova definizione degli
ambiti territoriali delle ULSS, il cui numero va adeguato a un’attenta razionalizzazione ed
efficiente funzionalità, per restituire un maggiore protagonismo ai Comuni, alle conferenze dei
Sindaci e ai Piani di Zona.
- Definire le schede di dotazione ospedaliere e territoriali e i nuovi standard delle dotazioni
organiche del personale, avviando la programmazione per la realizzazione concreta delle Case
della Salute in grado di garantire assistenza territoriale sul modello H24, sette giorni su sette. Le
Case della Salute devono essere strutture di continuità assistenziale e terapeutica, con il
coinvolgimento di tutti i professionisti delle cure primarie, a partire dai Medici di Medicina
Generale.
- Riqualificare la medicina specialistica territoriale, oggi largamente inadeguata.
-Applicare e finanziare adeguatamente la legge n. 30 del 2009 per dare esigibilità alle
opportunità di prestazioni per i disabili e per i non autosufficienti.
- Coinvolgere su questa progettualità l’insieme delle professioni sanitarie, sociali e assistenziali,
anche in considerazione di quanto potrà emergere dal confronto nazionale che si è aperto e che
dovrà davvero rimuovere il blocco della contrattazione.
La CGIL, lo SPI e la FP, infine, riconfermano il giudizio negativo sul ricorso alla finanza di
progetto che, in questi anni, ha prodotto l’aumento esponenziale degli oneri a carico del pubblico, e
propongono la rimessa in discussione dell’utilità di progetti più o meno faraonici per nuovi ospedali
per favorire al contrario lo sviluppo e la diffusione di servizi territoriali di prossimità.
Queste sono le esigenze dei veneti e su queste la CGIL, lo SPI e la FP intendono misurare nei
prossimi mesi le scelte della Giunta regionale e su questo punto ribadiscono la richiesta che si apra
un reale tavolo di confronto.
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Segreterie regionali CGIL – SPI – FP
Mestre, 21 giugno 2012
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mercoledì 20 giugno 2012
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