Totò ce l'aveva già detto. Guarda il video cliccando qui sotto.
http://www.youtube.com/watch?v=Y04Wp40KIM8
COMPRAVENDITA
DOCUMENTO DI EMERGENCY
SULL' ACQUA PUBBLICA
SULL'EMIGRAZIONE DAL VENETO ORIENTALE
Interessante libro di Imelde Rosa Pellegrini e Ugo Perissinotto sull’emigrazione dal Veneto Orientale.
Il Libro si intitola: “Emigrazione dal Veneto orientale tra Ottocento e Novecento. Storia e antologia”
I notabili del tempo li definiscono sovente “villici illetterati”, “indigenti di comprovata miserabilità”. Muovono in prevalenza dalle zone più depresse del territorio, dove il processo di bonifica sta movendo nell’ultimo trentennio dell’Ottocento i suoi primi passi risolutivi, a seguito di una legislazione in grado ora di affrontare meglio il problema del risanamento del territorio a seguito del compimento dell’unità nazionale e della privatizzazione delle “comugne” che rendono possibile l’avvio del processo di capitalizzazione della terra.
CALA IL POTERE D'ACQUISTO DELLE PENSIONI
Ancora armi
In questi giorni il Governo si aspetta di ottenere dal Parlamento una delega. Che gli permetterà, con una manovra di sottobanco, di rilanciare la vendita di armi italiane nel mondo. Ciò porterà allo stravolgimento della legge 185 del 1990, approvata dopo una vasta mobilitazione della società civile e importante perché regola il controllo dell'export di armamenti. Ma non è finita.
La prossima Legge Finanziaria potrebbe destinare centinaia di milioni di euro per la continuazione del programma di riarmo relativo ai 131 cacciabombardieri F35 Joint Strike Fighter che l'Italia è intenzionata ad acquisire. La spesa complessiva, che impegnerà il nostro paese fino al 2026, è colossale: oltre 15 miliardi di euro (cioé oltre 29000 miliardi di vecchie lire). Cifra che è destinata ad aumentare di anno in anno. Alcuni Paesi europei (Olanda e Gran Bretagna) aderenti allo stesso Programma militare hanno già fatto un passo indietro. L'Italia, invece, ufficialmente ancora no.
Anche l'ANPI con noi a Roma
IL FUTURO E' DEI GIOVANI E DEL LAVORO
Attività dell' AUSER "Il ponte"
L' emigrazione dal Veneto orientale
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Una donna segretario nazionale della CGIL
- Comitato Direttivo elegge Susanna Camusso nuovo segretario generale CGILSusanna Camusso è il nuovo segretario generale della CGIL. E’ stata eletta il 3 novembre dal Comitato Direttivo Nazionale dell’organizzazione sindacale con 125 voti a favore (79,1%) mentre i contrari sono stati 21 (13,3%). Gli astenuti sono stati 12. Susanna Camusso, la prima donna leader nella storia ultra centenaria del sindacato di Corso d’Italia, prende il posto di Guglielmo Epifani che andrà a dirigere l’istituto Bruno Trentin continuando così a servire il sindacato. Le prime parole del neo eletto segretario generale sono un’esclusiva della CGILtv. “Il primo messaggio che deve lanciare una grande organizzazione come la CGIL - dice Camusso alla web tv della CGIL - è quello che in questo paese c’è una straordinaria priorità che si chiama occupazione, persa e da creare, e soprattutto il grande tema dei giovani e delle donne che rinunciano a cercare lavoro in una situazione così difficile. Lo abbiamo detto al Congresso e lo ribadiamo con forza: la CGIL deve partire da un piano per il lavoro. Lì - fa sapere Camusso - c’è la prima risposta per evitare che il declino e il degrado del paese continuino”.
Streghe, Stregoni, Stregati
mercoledì 10 novembre 2010 - ore 18,00
Sul Risorgimento
Riceviamo dal Centro Aldo Mori e pubblichiamo
Cordiali saluti.
Il direttivo del Centro di Documentazione Aldo Mori
Conclusione della mostra sulla Resistenza di Settimo di Cinto Caomaggiore
In Italia aumenta la povertà
- Povertà: Caritas, oltre 8 milioni i poveri in Italia
I poveri in Italia sono 8.370.000 e nel corso del biennio relativo alla crisi economica le persone che si sono rivolte alla Caritas chiedendo sostegno sono aumentate del 25%. Questi alcuni dei dati contenuti nel decimo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale della Caritas Italiana e della Fondazione Zancan. “Il 2010 è l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale ma il governo italiano non se ne è neanche accorto”, denuncia la CGIL.
L' Auser per nuovi stili di vita
Un appello di Emergency
Crollo del potere d'acquisto dei salari
REDDITI: IRES CGIL, LA CRISI DEI SALARI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI
Nel corso degli ultimi dieci anni la perdita cumulata di potere d’acquisto dei salari lordi di fatto, sommata alla mancata restituzione del fiscal drag, si traduce in 5.453 euro in meno per ogni lavoratore dipendente alla fine del decennio. E' uno dei dati, tra i tanti, che emerge dal quinto rapporto IRES CGIL sulla dinamica dei salari nel corso dell'ultimo decennio. Dal rapporto si evince che la perdita cumulata calcolata sulle retribuzioni equivale a circa 44 miliardi di maggiori entrate complessivamente sottratte al potere d’acquisto dei salari. Questo spiega perché, nel decennio 2000-2010, le entrate da lavoro dipendente abbiano registrato una crescita reale (quindi al netto dell’inflazione) del 13,1% a fronte di una flessione reale di tutte le altre entrate del -7,1%.
In onore del martire partigiano Mario Cesca
Il Presidente dell'ANPI di Portogruaro ci invia il seguente comunicato che
volontieri pubblichiamo.
Domenica 26 settembre, alle ore 10,30 sarà ufficialmente onorata a Portogruaro la targa in memoria del concittadino Mario Cesca trucidato dai fascisti ad Udine il 24 settembre del 1944 e collocata nell’omonima piazzetta che si affaccia in Via Fondaco.
Mario Cesca, nato a Portogruaro il 2 luglio 1923, ha trascorso i suoi primi anni di vita in borgo San Giovanni, il quartiere popolare del fondaco e della dogana , fino a pochi anni fa zona di carico e di scarico del fiume Lemene.
Ottenne il diploma di perito industriale aeronautico ad Udine, dove operò come capo gruppo partigiano garibaldino e successivamente come comandante di distaccamento.
Il 18 settembre del 1944 fu catturato dalla polizia nazifascista e incarcerato nelle famigerate prigioni di Via Spalato ad Udine. I suoi uccisori finsero di lasciarlo libero nelle prime ore del mattino del 24 settembre, in realtà per una esecuzione senza processo nei pressi del cimitero della città friulana dove fu brutalmente trucidato con un colpo a bruciapelo alla nuca. Il suo nome figura nella targa- ricordo dei martiri partigiani trucidati sulle mura del cimitero udinese.
A tenerne viva la memoria a Portogruaro fu l’amico d’infanzia portogruarese Osvaldo Florean, anche lui prigioniero in Grecia durante il conflitto e i numerosi compagni ed amici partigiani del Friuli che gli dedicarono un monumento funebre nel capoluogo friulano.
Alla commemorazione del 26 novembre e allo scoprimento della lapide che accomuna le due città che ne conservano unitamente la memoria saranno presenti il sindaco di Portogruaro e di Udine e le rappresentanze dell’ANPI di Udine, Venezia e Portogruaro.
I Sindacati europei a Bruxelles per il lavoro
CRISI : CES, IN 100MILA IL 29 SETTEMBRE A BRUXELLES PER IL LAVORO
La Confederazione Europea dei Sindacati (CES), in reazione alle misure di austerità messe in campo da numerosi paesi europei per effetto della crisi, promuove una grande mobilitazione europea per il giorno 29 settembre, con il supporto delle organizzazioni sindacali membri. Circa 100 mila persone, secondo la CES, prenderanno parte alla manifestazione in programma a Bruxelles mentre, contemporaneamente, si terranno manifestazioni in altre capitali europee (Roma una di queste). La CES sostiene che i lavoratori non possano essere gli unici a pagare per le speculazioni finanziarie, alla base della crisi economica. Per questo parallelamente alla manifestazione che si svolgerà in Belgio, ci sarà lo sciopero generale in Spagna e manifestazioni in Portogallo, Italia, Lettonia, Polonia, Cipro,Romania, Repubblica Ceca, Lituania, e Serbia.
Alla manifestazione non partecipano le italiane CISL e UIL
Dai poveri ai ricchi
Metà delle risorse per i poveri consegnate ai ricchi
Il sindacato dei pensionati della CGIL fa sapere che nel 2008 su circa 4,6 miliardi solo un terzo è andato a chi ne aveva bisogno.
“IL GOVERNO HA TOLTO AI POVERI PER DARE AI RICCHI”
Su circa 4,6 miliardi di euro destinati nel 2008 dall'attuale governo alle famiglie meno abbienti, solo un terzo è andato a quelle che ne avevano davvero bisogno. La metà dei soldi sono stati dati alle famiglie ricche e del ceto benestante. “E nel 2009 vista la natura degli strumenti, non può essere andata meglio”. E' quanto emerge da uno studio condotto dal sindacato dei pensionati della CGIL sui dati della Commissione di indagine sull'esclusione sociale che opera alle dipendenze del Ministero del Lavoro. Nel calcolo vengono individuate le risorse spese, nel 2008, per social card, bonus famiglia, bonus elettrico e abolizione dell'ICI sulla prima casa.
Secondo lo studio per quanto riguarda l'abolizione ICI sulla prima casa, sui 2 miliardi di euro spesi, solo 23 milioni di euro sono finiti ai 'poveri assoluti', mentre ben 725 milioni di euro (36%) sono andati a vantaggio dei ricchi; ai 'poveri relativi', sono andati 132 milioni di euro mentre la classe media ha ricevuto 855 milioni di euro, 43% del totale. Inoltre sui quasi 2 miliardi (1.936 milioni) di euro stanziati per bonus famiglia e social card , il 75% è andato alle famiglie meno abbienti, mentre il 25 per cento è comunque finito alle famiglie medie e ricche. Anche il 2% circa dei 385 milioni di euro stanziati per la social card è andato a chi non ne aveva certo bisogno; così come il 5% dei 282 milioni di euro spesi per il bonus elettrico.
Lo SPI CGIL resta convinto che, in questa fase, “il solo obiettivo del movimento sindacale deve essere l'affermazione di una politica economica e sociale che promuova il lavoro e lo sviluppo e renda meno ingiusto questo paese”. “La via maestra per ridistribuire la ricchezza – spiega Cantone - resta quella fiscale” ossia la “lotta all'evasione e tassazione delle rendite più elevate per reperire le risorse necessarie a contrastare la povertà e aumentare il reddito da lavoro e le pensioni” afferma la sindacalista secondo la quale, su queste priorità e sul fondo per la non autosufficienza “il sindacato dei pensionati, cosi come CGIL, CISL e UIL, da tempo hanno indicato strumenti e obiettivi. Su questo – conclude - il governo ci deve rispondere, e se troverà un sindacato unito, non avrà scappatoie”.
CGIL - CISL - UIL uniti per Sakineh
CGIL CISL UIL Confederali di Venezia esprimono la propria soddisfazione nell’apprendere la
sospensione della lapidazione di Sakineh.
Riteniamo che tutte le iniziative di mobilitazione internazionali messe in campo per salvare
Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione dopo l’accusa di adulterio, hanno
sortito un primo effetto. Il verdetto però viene fermato solo per il momento dalle Autorità
iraniane.
Le organizzazioni sindacali continueranno perciò nel proprio impegno di mobilitazione
affinché questo atto disumano, brutale, atroce e di ingiustificata violenza, venga
assolutamente annullato.
CGIL CISL UIL ritengono questa una barbarie indicibile perpetrata contro una donna, lesiva
della libertà e dei diritti umani che non trova giustificazione sotto alcun codice morale o
religioso.
Non è possibile stare in silenzio di fronte a simili atti che violano i diritti universali,
come vanno condannate le continue violazioni di diritti politici, sindacali e le continue
discriminazioni nei confronti delle donne, delle minoranze religiose ed etniche presenti in
tante aree del mondo.
CGIL CISL UIL di Venezia esortano tutti i lavoratori, i pensionati e i cittadini ad aderire
Le Confederazioni di Venezia chiedono alle istituzioni locali di farsi parte attiva
Segreterie CGIL CISL UIL di Venezia
Un libro da leggere
Un libro che racconta, documenti alla mano, la storia della paura del diverso e il ciclico affermarsi di un capro espiatorio da combattere.
La storia delle persecuzioni contro gli zingari, gli ebrei, le streghe e gli eretici, gli omosessuali e tutte le “categorie” a partire dal XV secolo, nel nordest, in particolare nel Veneziano e nel Friuli storico, sotto il dominio della Serenissima.
Una ricerca storicamente puntuale sui pregiudizi verso i deboli e gli ultimi,di grande attualità anche ai giorni nostri.
Il libro si propone di recuperare qualche frammento della secolare discriminazione del diverso nelle forme in cui si è storicamente determinata. Lo fa riferendosi a documenti editi o inediti che ne hanno conservato la memoria, riunendoli in un unico contesto, per renderli più eloquenti.
Si tratta dei pronunciamenti del Consiglio dei Dieci e degli altri organi di governo cui spettavaa Venezia e in Terraferma l’esercizio della giustizia penale della Repubblica Veneta, dei vari Bandi e pronunciamenti dei Rettori di Udine e della Patria del Friuli, finalizzati a contenere la presenza nel territorio di soggetti giudicati pericolosi per la comunità, di altre numerose tracce di un rifiuto che, in forme diverse, percorre i vari tempi.
Avere messo insieme alcune testimonianze di tale secolare rifiuto, l’avere evidenziato i meccanismi
dello stesso nelle varie contingenze storiche, può forse contribuire a rendere più consapevole il nostro presente della sterilità della violenza esercitata ancor oggi sugli “ultimi” e suggerire altre strategie di convivenza.
Imelde Rosa Pellegrini vive a Portogruaro. Qui ha esercitato la sua professione di insegnante di lettere nelle scuole superiori, collaborando anche con giornali e riviste. È autrice di numerose opere storiche sulle vicende dei soggetti più deboli del Veneto orientale tra i quali. L’eccidio di Torlano. Una famiglia contadina nella storia del Veneto orientale tra le due guerre; Storie di Ebrei; L’altro secolo. Cent’anni di storia sociale e politica a Portogruaro; Il cielo di cenere (a cura di) tutti per Nuova dimensione. Già presidente di alcune cooperative sociali, milita nel movimento pacifista e si impegna nella diffusione dei principi di civile accoglienza della marginalità con opere di contenuto antirazzista. Collabora con l’Istituto veneziano per la Storia della Resistenza e della società contemporanea, con il Centro di documentazione Aldo Mori ed è presidente dell’A.N.P.I. di Portogruaro.
IL LIBRO SI TROVA NELLE LIBRERIE E PUO' ESSERE RICHIESTO ANCHE ALL'INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA DI QUESTO BLOG E AD imelde33@alice.it
L' ALTRA VERITA' SU L'AQUILA
Riceviamo da un nosgtro iscritto per la pubblicazione sul blog
Un risveglio di consapevolezza
“Un risveglio di consapevolezza - prosegue la Pezzopane - ha smascherato ogni infingimento del potere berlusconiano e del suo flauto incantatore che da quasi un ventennio, ormai, è la disinformazione ed il populismo ingannevole, col solo fine di abbassare gli anticorpi sociali per stracomandare in libertà. E questa è l’unica libertà che sa concepire il Pdl e a cui fa riferimento la sigla del loro partito-caserma.
Il 16 giugno i terremotati in piazza senza colore politico
Ormai è palese che l’informazione è controllata, e i giornalisti minacciati dal peggior regime d’Europa.
Lo scorso 16 giugno 20mila terremotati hanno dimenticato la loro fede politica ed hanno imbracciato i colori nero-verdi della città per marciare simbolicamente verso Roma via autostrada.
Alla manifestazione c’erano tutti quelli che non vogliono più essere presi in giro: i disperati senza più casa, senza lavoro, senza una città ed un tessuto sociale, senza più fabbriche, aziende e negozi, con un centro storico ancora coperto di macerie nonostante gli annunci del Ministro Prestigiacomo, venuta qui alla vigilia elettorale a promettere di farle magicamente sparire in due settimane (!).
Nei tg un racconto immorale: a L’Aquila non va tutto bene
Gli stessi disperati a cui i tg ed i quotidiani di proprietà del premier o da lui stesso assoggettati ai propri piani, hanno l’immoralità di raccontare che a L’Aquila va tutto bene: la ricostruzione è stata un successo che ci invidia il mondo e che chi non è d’accordo è un ingrato ed un sabotatore.
I direttori di questi tg hanno scandalizzato l’opinione pubblica nei giorni del disastro, per essersi vantati degli ascolti raggiunti con la cronaca del terremoto.
Non hanno mancato neppure un’inaugurazione del progetto CASE. Hanno lavorato comodamente in set molto funzionali alle telecamere, allestiti nei minimi dettagli, compresi gli striscioni inneggianti a Silvio, a spese dello Stato.
La nostra manifestazione un evento storico
Eppure, gli stessi direttori, hanno avuto l’immoralità di ignorare il risvolto imbarazzante di quelle stesse situazioni: un fiume di tre chilometri, di gente arrabbiata e disperata che gridava la disonestà del Governo che ha promesso sulle macerie e negato nel momento della vera necessità, quando ormai le telecamere erano spente.
20mila persone in una città di sfollati e terremotati di 70mila, è un evento storico. E’ un segnale potente. Dobbiamo risalire ai moti degli anni ‘70, alla guerra per il capoluogo fra L’Aquila e Pescara per riavere tanta partecipazione sia numerica che qualitativamente motivata.
Un corteo senza opportunità politiche: solo cittadini
Non c’erano opportunità politiche in quel corteo. Solo cittadini che hanno ripreso in mano il loro destino perché ne hanno diritto e non vogliono lasciarsi soffocare dagli interessi di imprenditori collusi che ridono e si sfregano le mani mentre la gente muore.
Cittadini che non tollerano più rimandi, bugie, annunci sui soldi della ricostruzione che non arrivano mai e su un Governo che ha persino il coraggio di richiedere indietro le tasse a chi non ha più nulla a cui aggrapparsi arrivando al sadismo fiscale.
Nei terremoti di Umbria e Marche…
Nei terremoti di Umbria e Marche la restituzione c’è stata dopo 12 anni, al 40% ed in 120 rate, ed erano eventi meno drammatici.
Nell’alluvione di Alessandria si è restituito il 10% delle tasse non versate. Qui si sta tergiversando persino sull’istituzione della Zona Franca.
La città non c’è più
Sono 1.500 le aziende chiuse, 3mila i posti di lavoro persi, la cassa integrazione è aumentata dell’800%.
Le macerie da smaltire, resti di case distrutte: sono 1,5 milioni di tonnellate.
In altre parole, la città non c’è più. La gente sopravvive senza vivere nelle nuove new town che garantiscono solo un tetto sulla testa alla metà dei senzatetto.
Gli altri si sono arrangiati in sistemazioni di fortuna o sono ancora sfollati in hotel lontani o in caserme. Il contributo di autonoma sistemazione per molti è diventato l’unica fonte di sostentamento e per questo non accettano di entrare in un alloggio, seppure disponibile. E il Governo ci vede come normali contribuenti.
Sono queste vessazioni che hanno svegliato la popolazione aquilana e la consapevolezza che il Governo non ha nessun interesse a ricostruire una delle città d’arte d’Italia e si contenta del successo delle new town.
Siamo tutti ingrati sabotatori?
L’apparir del vero ha unito istituzioni locali sia di destra che di sinistra, categorie produttive, associazioni, volontariato, enti pubblici e privati, sindacati e persino i Bertolaso boys che tanto grati sono alla Protezione Civile per la gestione dell’emergenza. Come lo è del resto tutta la città, ma le responsabilità dello Stato non possono fermarsi qui.
Ed ancora giovani e anziani, professionisti ed operai, borghesia e proletariato. Sono tutti ingrati sabotatori?
Un silenzio tombale sul nostro futuro
Non pretendiamo tutto subito, come si lascia intendere. Ma dopo un anno e più, il silenzio sul nostro futuro è tombale e le casse vuote. E questo non ci permette nemmeno di immaginarcela la ricostruzione, figuriamoci di programmarla.
I tg che ci ignorano
Ma questo i tg del Cavaliere imbavagliatore non lo raccontano mai: hanno preso ad ignorarci da quando abbiamo cominciato ad affrontare quel che restava da risolvere. Evidente che quel poco che riusciva a filtrare del nostro malcontento aveva un effetto disorientante per tutti quelli a cui era stata raccontata solo una parte della verità.
E l’Italia ha cominciato a guardarci come ingrati e ingordi. Un effetto strategicamente cercato da Berlusconi e da tutti gli alfieri che gli hanno retto il gioco e che continuano a reggerglielo.
Letta e Bertolaso: gli annunci del “tutto risolto” per zittire le nostre voci
Come Gianni Letta, che alla vigilia della manifestazione ha tentato di farci credere che le nostre richieste erano state accolte, che tutto era risolto, solo per sgonfiare la manifestazione.
E due. La prima volta era stato Bertolaso a dare l’annuncio del tutto risolto, alla vigilia di un’altra manifestazione a Montecitorio. E quella volta ci riuscì, vennero in pochi a Roma.
Quando si cerca di sabotare la partecipazione civica, il risveglio di una popolazione, la messa in moto dei cervelli, c’è poco da fidarsi. E’ il contrario della democrazia e dell’interesse pubblico.
Dopo il 16 ci sentiamo uniti e forti: le proteste contro la Rai
Con la manifestazione del 16 L’Aquila si giocava il futuro. Un flop ci avrebbe definitivamente dati in pasto ad un Governo prevaricatore. Ora siamo più sereni perché ci sentiamo uniti, forti e numerosi.
L’ultima offensiva lanciata spontaneamente dai miei concittadini è ai tg Rai. Una valanga di mail di protesta ha già intasato i loro siti ed altre proteste si preparano contro i giornalisti asserviti che hanno dimenticato il loro vero dovere di cani da guardia del potere, non di cani da compagnia.
Che sia L’Aquila l’avamposto di una nuova, dignitosa e reattiva Italia?
Stefania Pezzopane
Responsabile Nazionale PD per la Ricostruzione
Vice Presidente del Consiglio Provinciale
LiberEtà in festa
Inizia sabato 12 giugno alle ore 16,30 LiberEtà in festa.Le leghe SPI del Veneto Orientale (Lemene, Livenza, Piave e Sile) invitano i pensionati e la cittadinanza a partecipare agli appuntamenti in programma.
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Lettera aperta a Silvio Berlusconi
La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".
In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania.
Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
Oggetto: Lettera aperta della scrittrice albanese Elvira Dones
NATA FEMMINA
"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate.
A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Incredibile. Ritorna la logica dei lager nazisti.
Formazione permanente
La CGIL scrive a Fini: si esamini la nostra legge su apprendimento permanente.
Con una lettera al Presidente della Camera dei Deputati, la CGIL chiede che sia esaminato il progetto di legge di iniziativa popolare sul diritto all’apprendimento permanente, presentato alla Camera il 18 gennaio scorso.
Anche la nostra Lega si era impegnata nella raccolta delle firme a sostegno di questa proposta di legge.
In Italia erano state raccolte 130 mila firme.
Appello per il 2 giugno
Hanno radici comuni nella nostra storia e in particolare nella Resistenza, che, come ha ricordato il Presidente Giorgio Napolitano, non ha soltanto liberato il Paesedall'occupazione tedesca e dalla dittatura fascista, ma ha riunificato l’Italia.
Il 2 giugno è la Festa della nascita della Repubblica e della Carta Costituzionale.
La Costituzione ha consacrato sentimenti, speranze, valori profondamente radicati, in cui si
riconoscono tutti gli italiani.
Essa è il frutto del lavoro unitario della costituente, ma non può essere ridotta al semplice compromesso tra i partiti.
La Costituzione è base della nostra libertà.
In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia:
- i diritti umani e la partecipazione della cittadinanza alla vita sociale e politica;
- la passione egualitaria, cioè la passione verso i diritti di cittadinanza, egualmente
riconosciuti a tutti. A partire dal diritto al lavoro e alla formazione, eliminando gli
impedimenti e gli ostacoli e creando le condizioni al suo esercizio effettivo;
- l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario),
compreso quello dell’informazione; e la loro indipendenza, la loro laicità e
l’equilibrio tra di essi.
Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa democrazia può
entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione.
La Costituzione è come un albero, radicato nella terra in cui nasce e cresce. Si può potarlo o innestarlo, ma non si può sradicarlo dalla sua terra, senza farlo morire.
Le riforme per rinnovare l’Italia vanno realizzate seguendo i principi della Carta Costituzionale.
Per queste ragioni invitiamo tutti coloro i quali si riconoscono in questi fondamentali principi ed obiettivi a partecipare alla manifestazione che si svolgerà a Milano il 2 giugno. Facciamo del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare per imparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione.
Comitato promotore:
ACLI Lombardia
ANPI Nazionale
ARCI
Associazione Adesso Basta
Associazione Culturale Punto Rosso
Casa della Carità
Casa della Cultura
CGIL
Il Popolo Viola Milano
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Libertà e Giustizia
Superato mezzo milione di firme per il referendum sull'acqua
Superato il mezzo milione di firme, la raccolta va avanti.
516.615 firme raccolte in 25 giorni di banchetti e iniziative in tutta Italia.
Un risultato incredibile anche per noi, raggiunto in poco più di tre settimane grazie all'impegno e all'entusiasmo di migliaia di cittadine e cittadini dell'acqua pubblica.
Dall'estremo Nord alle isole, la raccolta di firme racconta un'Italia della partecipazione, di migliaia di territori attenti e attivi sui beni comuni (vedere la mappa dei banchetti di raccolta firme su www.acquabenecomune.org).
E la raccolta firme non si ferma, ma rilancia. L'obiettivo che il Comitato Promotore si era posto (700milafirme) è ormai in vista e può essere superato. Da qui a luglio lanceremo eventi, feste, spettacoli per coinvolgere sempre più italiani in questa civile lotta di democrazia per togliere le mani degli speculatori dell'acqua riconsegnandola ai cittadini e ai Comuni.
Per questo fine settimana il Comitato Promotore lancia il “Giro d'Italia delle firme per l'acqua”; quale località, Comune, comitato cittadino sarà la maglia rosa della raccolta di firme di questa settimana?
Il Comitato Promotore ringrazia tutti quelli che si stanno impegnando per la riuscita dell'iniziativa referendaria, i media locali, le radio e i siti internet che stanno dando un esempio di attenzione e partecipazione che fa ben sperare anche per la libertà d'informazione nel paese.
Più firme raccoglieremo, più forte sarà la spinta verso il Referendum e il risveglio civile dei territori. Perché si scrive acqua, si legge democrazia.
Roma, martedì 18 maggio 2010
Intervista a Guglielmo Epifani
Governo: giù le mani da lavoro e pensioni!
Intervista di Epifani a "La Repubblica" del 16/05/2010
«Il conto viene naturalmente presentato ai più deboli. La manovra che il governo propone avviene nel corpo di un paese che è già stato colpito dalla crisi. E´ questa la grande differenza con il 1992 quando l´Italia veniva da un periodo di crescita. Oggi ci sono disoccupazione, cassa integrazione, precarietà, redditi e consumi fermi».
Lei evoca il 1992, allora il sindacato fu parte attiva per uscire dalla crisi. Oggi è disponibile a giocare lo stesso ruolo?
«Certo, ma allora ci fu un confronto e fu aperto un negoziato, oggi invece il governo vuol decidere per decreto tra 20 giorni. Nel ‘92 al massimo fu congelata la contrattazione di secondo livello per un anno, l´anno dopo si fece l´accordo sul nuovo modello contrattuale, si chiamarono a pagare quelli che avevano più reddito e più risorse. Oggi invece sento parlare di un blocco di tutta la contrattazione pubblica per tre anni, di interventi sui pensionamenti con la gente in mobilità e fuori dai luoghi di lavoro. Congelamento delle liquidazioni. Blocco del turn over nella scuola e nei settori pubblici. Sento riparlare di condoni. Questa mi sembra una manovra destinata a deprimere ancora di più l´economia».
Il sindacato pone delle condizioni?
Conclusioni del 16° congresso nazionale della CGIL
Guglielmo Epifani confermato Segretario Generale della CGIL
CGIL, documento Politico approvato a maggioranza, unanimità su programma fondamentale
Primi ai campionati europei
Ci sentiamo di condividere la gioia e l'entusiasmo di tanti nostri nonni e genitori per la bella vittoria delle ragazze dello squadra Division di Portogruaro ai campionati europei di pattinaggio artistico svoltisi in questi giorni a Nantes, in Francia.
E' iniziato a Rimini il XVI° Congresso Confederale della CGIL
Clicca qui per vederlo in diretta.
Buco nella sanità del Veneto
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL DEL VENETO, EMILIO VIAFORA, CHIEDE L’IMMEDIATA CONVOCAZIONE DI UN INCONTRO: “SI ACCERTINO CAUSE ERESPONSABILITA’. A PAGARE – DICE – NON POSSONO ESSERE I CITTADINI PIU’ DEBOLI”
Questa la sua dichiarazione:
“In relazione al deficit della sanità che ne ha prodotto l’improvviso commissariamento da parte del Governatore Luca Zaia cui sono conferiti “poteri straordinari” sul settore, la Cgil del Veneto non può che esprimere preoccupazione per la situazione debitoria che risulta pari a 101 milioni di euro nel 2009.
Su tutta questa partita è necessaria la massima trasparenza, a partire dall’indicazione delle cause che hanno portato alla crisi finanziaria, delle responsabilità e delle misure che si intendono adottare per uscire da questa situazione.
A pagare non dovranno essere né i cittadini, attraverso tagli ai servizi o aumenti di ticket e costi socio-sanitari, né i lavoratori del settore.
Non si può nemmeno perpetuare nel Veneto una linea, come quella operata con l’ultima Finanziaria regionale, che ha visto ridurre l’addizionale Irpef per i più abbienti scaricandone il costo sulla collettività attraverso il rigonfiamento del debito sanitario. Una scelta che oggi rischiano di pagare gli anziani, i malati e le fasce sociali più deboli.
A fronte dell’emergenza venutasi a determinare la Cgil chiede al Governatore Zaia l'immediata apertura di un confronto di merito che consenta una corretta valutazione della situazione e la definizione delle linee di rientro dal debito”.
Riceviamo da Emergency
Grazie
Cari amici,
Insieme a voi abbiamo vissuto un periodo di grande preoccupazione per i nostri operatori umanitari e per l'ospedale di Lashkar-gah, l’unica struttura nella regione in grado di offrire cure chirurgiche gratuite e di qualità alle tante vittime di guerra.
Come sapete, i nostri tre colleghi italiani sono stati rilasciati con tante scuse. Un rilascio, come hanno detto gli stessi servizi di sicurezza afgani, frutto non di pressioni di sorta ma dovuto a una semplice, banale verità: sono innocenti. L’avevamo detto fin dal primo, durissimo giorno, e voi con noi. Dei sei collaboratori afgani che erano stati prelevati insieme agli italiani, cinque sono stati rilasciati il 28 aprile; sul sesto stanno proseguendo le indagini. I nostri avvocati e il nostro personale a Kabul continuano naturalmente a monitorare la situazione.
Stiamo già lavorando per la riapertura dell’ospedale di Lashkar-gah: continuare ad assicurare assistenza alle vittime di guerra – per il 40 percento bambini – è la nostra priorità, come lo è stata per i quindici anni della nostra storia.
Siamo riusciti ad affrontare a testa alta questi giorni durissimi grazie a due fattori. Il primo, naturalmente, era la consapevolezza che i nostri fossero innocenti. Ma l’altro ingrediente fondamentale siete stati voi: il vostro sostegno, le mail e le telefonate, la presenza a piazza San Giovanni (con il corpo o con lo spirito), le quattrocentomila firme in quattro giorni. Di tutto questo, non sappiamo come ringraziarvi. Anzi, lo sappiamo: continuando a fare sempre di più e sempre meglio il nostro lavoro, curando chiunque ne abbia bisogno. E siamo sicuri che voi non ci farete mancare il vostro sostegno in futuro, anche con un gesto che a voi non costa nulla, come la devoluzione del 5 per mille per gli ospedali di Emergency.
Ancora una volta, grazie di cuore. A presto,
Cecilia Strada
Presidente di Emergency
Firmato l' accordo con il Comune di Fossalta di Portogruaro
Riportiamo il testo dell'accordo firmato tra le OO.SS. CGIL, CISL, UIL e le Organizzazioni sindacali dei pensionati con il Comune di Fossalta di Portogruaro.
COMUNE DI FOSSALTA DI PORTOGRUARO
PROVINCIA DI VENEZIA
PROTOCOLLO DI INTESA
Le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil confederali, di categoria e dei pensionati della Venezia Orientale intendono impegnarsi unitamente al Comune di Fossalta di Portogruaro nell’obiettivo di estendere e qualificare sempre più la contrattazione confederale, in particolare in questo momento di grave crisi economica ed occupazionale.
Negli incontri effettuati nei mesi scorsi si è constatato, infatti, come la crisi abbia aggredito anche il territorio del Portogruarese e come vi sia un importante aumento della richiesta di interventi di aiuto che riguardano differenti fasce della popolazione in difficoltà.
Preso atto che il Comune di Fossalta di Portogruaro ha approvato il bilancio di previsione confermando e aumentando le spese previste per il sociale, mantenendo così la costituzione di un fondo per il sostegno delle famiglie e dei singoli in condizioni di bisogno e utile ad adottare una serie di misure per contrastare la crisi, le parti convengono di :
confermare il protocollo siglato lo scorso anno
di attivarsi nel breve periodo per un confronto locale da tenersi nel prossimo mese di Maggio tra tutti i soggetti pubblici e privati, organizzazioni sindacali, istituti bancari per affrontare la crisi e rilanciare il lavoro nel territorio
operare per recuperare tutti i contributi utili per affrontare la crisi, come per esempio finanziamenti europei, regionali, provinciali e impegnarsi a divulgare e illustrare con il coinvolgimento della struttura di base delle organizzazioni sindacali i materiali recentemente prodotti dalla Conferenza dei sindaci sui sussidi anticrisi
Inoltre il Comune di Fossalta di Portogruaro e le OO.SS si renderanno parte attiva per giungere ad un accordo di collaborazione tra pubblico e privato, associazioni di categoria e istituti di credito per prevedere l’anticipo della cassa integrazione ove non sia immediatamente pagata e per sperimentare progetti di microcredito per famiglie in difficoltà che hanno particolari emergenze occupazionali o abitative.
Il Comune di Fossalta di Portogruaro si impegna a proseguire nell’azione di sostegno alle spese ordinarie incidenti sui bilanci familiari a favore dei contribuenti colpiti dalla crisi occupazionale e al contenimento delle tariffe per i servizi a domanda individuale.
Le parti hanno inoltre espresso un parere e una valutazione positiva alla sperimentazione dei percorsi formativi promossi dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’istituto Lepido Rocco rivolti alle persone espulse dal mercato del lavoro e si impegnano ad un ulteriore rilancio e verifica dopo la pausa estiva .
Al fine di consentire agli anziani di tutti i Comuni di continuare a vivere nel proprio ambiente familiare e sociale anche quando l’autonomia diminuisce o cessa, le parti riconoscono che è necessario sviluppare la rete dei servizi di assistenza domiciliare, come ad esempio i servizi di trasporto organizzati dalla Associazione “Don M. Labor”.
Sempre allo scopo di favorire la permanenza della persona anziana e/o disabile nel proprio ambiente di vita, l’Amministrazione si farà promotrice di un ulteriore coordinamento tra i propri servizi e quelli erogati dalla Azienda Sociosanitaria Locale e nello specifico con il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, per una armonizzazione e integrazione dei servizi svolti.
Considerato che per la persona anziana è determinante lo scambio con l’esterno e che il rapporto con una pluralità di soggetti diversi allena alla relazione e allontana il deterioramento psicologico, vanno creati e potenziati ulteriormente momenti e luoghi di aggregazione.
È necessario, inoltre, prevedere e attivare una adeguata formazione/ addestramento del personale che attualmente opera nel lavoro di cura a domicilio perseguendo così nel percorso di emersione del lavoro nero e sviluppando una maggior integrazione con i servizi dei Comuni e delle ULSS, e dove si rendesse necessario creare momenti di formazione ad hoc per i familiari sviluppando così anche nuove opportunità di lavoro per i cittadini del territorio .
Il Comune di Fossalta di Portogruaro prosegue con la propria politica di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica ad anziani e/o nuclei familiari in gravi difficoltà economiche e abitative e promuoverà di concerto con le organizzazioni sindacali momenti di confronto con l’Ater provinciale per sviluppare nuove politiche per la casa
Le parti verificheranno la presente intesa nel mese di Settembre 2010
Fossalta di Portogruaro, li 28 aprile 2010
Seguono firme